Dagli hippie alle nuove sfide per il clima, dai biglietti cartacei ai più recenti pass mobile: ecco come l’Interrail è cambiato senza cambiare mai.
Un tempo si chiamava grand tour. Nell’epoca ora quasi dimenticata dei poeti, dei briganti, delle guerre di indipendenza e del grande romanticismo, i giovani delle più ricche famiglie del Nord Europa e dell’America celebravano un rito di passaggio. Immortalato in centinaia di pagine di saggistica, narrativa e poesia: il Grand Tour. Usciti dai loro collegi, i giovani partivano e giravano la Francia, la Spagna, l’Italia, la Grecia. Arrivando fino all’Egitto e all’odierno Israele rimanendo in giro anche per tre o quattro anni, scrivendo diari, incontrando grandi personalità ed esplorando la storia.
Ma quell’ideale di visita generale dell’Europa intera come rituale di passaggio dei giovani non è affatto morto, anzi. Oggi è rappresentato da un altro tipo di istituzione, l’Interrail, che ha rappresentato una conquista culturale degli ultimi 52 anni, un tratto d’unione che è stato per molti membri delle giovani generazioni la manifestazione più immediata di cosa significava essere cittadini europei. Al di là della sua patina civica, comunque, l’Interrail ha mantenuto oggi il suo significato di rito di passaggio. Finita la maturità è spesso il primo viaggio autonomo di numerosi adolescenti al loro primo incontro con il grande mondo che esiste al di là dei confini provinciali o nazionali.

Ma com’è nato precisamente l’Interrail?
Era il 1972 quando venne lanciata un’offerta alle giovani generazioni. Il nome, Interrail, indica un biglietto ferroviario con cui i ragazzi – che dovevano avere un’età inferiore ai 21 anni – potevano girare tutta l’Europa. Un itinerario reso possibile dall’Unione Internazionale delle Ferrovie (UIC) come risposta a una pulsione nata in una grande fase di cambiamento.
Nei primi anni 70 i modelli di riferimento erano infatti gli hippie e i movimenti sociali negli Stati Uniti. I giovani europei erano perfettamente in linea con il sentire americano: le norme e le istituzioni erano troppo rigide e andavano riformate. Una voglia di maggiore libertà che si ripercuote anche nella scelta della vacanza: i ragazzi, stufi delle vacanze monotone in famiglia, voglione scoprire in autonoma il Continente. È sulle ferrovie europee che iniziò la storia dell’Interrail, un viaggio lungo oltre mezzo secolo.

Perfettamente sposato lo spirito dei tempi, lo slogan della prima campagna Interrail del 1972 recitava così: La gioventù si incontra in Europa. A dare il via ufficiale fu l’introduzione del Pass Interrail, una vera e propria rivoluzione per i viaggiatori su rotaia. Si trattava infatti di un inedito biglietto ferroviario internazionale con cui i giovani più avventurosi – con tanto di zaino sulle spalle – si potevano mettere in viaggio alla scoperta di un intero continente. Se all’inizio l’offerta Interrail era riservata agli Under 21, verso la fine degli anni 70 venne pois lanciata anche la proposta «Interrail Senior»: anche chi era più vecchio poteva partire a prezzi convenienti. L’onda del “viaggio senza frontiere” stava travolgendo tutti.
Gli anni 2020, il Covid e le nuove sfide
Nel febbraio 2020 in Europa arriva il coronavirus. I vari lockdown messi in atto dai governi europei per fronteggiare l’emergenza sanitaria si ripercuotono anche sui viaggi internazionali, diventati complicatissimi se non addirittura impossibili. Di conseguenza anche Interrail subisce un calo mai visto prima. Allo stesso tempo, però, grazie alle nuove app, il Pass mobile digitale sostituisce l’ormai storico biglietto cartaceo e nel 2021 viene impiegato dal 96% dei viaggiatori. La reclusione forzata e prolungata a casa ha portato i giovani a voler ripartire con ancora più voglia e desiderio di libertà. Nel 2021 è nata una nuova community in una piattaforma con moderazione, che riunisce gli appassionati di viaggi in treno e consente loro di ispirarsi e aiutarsi a vicenda.

L’Interrail oggi
Nel 2022, 50 anni dopo il primo biglietto, la Guerra in Ucraina sconvolge l’Europa. Rendendo importantissime anche le sfide per tutelare l’ambiente.Il nostro domani corre su questi binari, nella stessa direzione: oggi più che mai l’Interrail è – e deve continuare a essere – sinonimo di un futuro sostenibile e responsabile.
Foto: nss magazine