Il profumo di una persona è storicamente unico. È la manifestazione olfattiva della personalità, un segno distintivo che risveglia la memoria emotiva. L’associazione di una particolare fragranza a una persona è inconscia, immediata, quasi romantica come idea. Un po’ come riconoscere qualcuno dal rumore dei suoi passi. Ma se anche questo momento di fragile sincerità fosse stato distrutto dal marketing?
Nel corso dei secoli, il profumo ha avuto un ruolo fondamentale nella definizione dell’identità personale. Nella storia donne magnifiche come Cleopatra, sono state ambasciatrici di forte identità e eleganza. Fu proprio la stessa Cleopatra a trasformare la fragranza a base di rosa e gelsomino nel suo segno distintivo, la sua firma. Si tramanda nella storia che il suo aroma precedesse il suo arrivo, annunciando la sua presenza e avvolgendola in una scia di sensualità e mistero. Il profumo era per lei una forma di potere, una parte integrale della sua aura leggendaria.
Un altro esempio storico di come il profumo potesse essere incisivo e distintivo è sicuramente Napoleone Bonaparte. Napoleone era noto per il suo amore per il profumo. Utilizzava litri di acqua di colonia che possedevano note fresche e aggrumate. Questa divenne la sua nota olfattiva distintiva. Anche quando era lontano da casa, Napoleone portava con sé ampolle di questo profumo. Certamente un modo per mantenere un legame stabile con la sua forte identità.
Queste figure storiche ci ricordano come il profumo possa essere molto di più che un semplice accessorio. È un’estensione della nostra aura, un elemento capace di evocare emozioni profonde e memorie vivide. Ogni spruzzo può trasportarci in lontani luoghi, farci rivivere momenti passati. Farci sentire addirittura vicini a qualcuno che amiamo e magari non c’è più.
Oggi invece il mercato dei profumi è saturo da campagne pubblicitarie che spingono i consumatori verso i prodotti più popolari e virali. La scelta di un profumo non è più necessariamente un’espressione o un bisogno personale. Spesso diventa una questione di tendenza, di omologazione. Le fragranze più vendute diventano così il simbolo di status e moda, spingendo in secondo piano l’unicità e l’individualità della persona stessa che lo indossa.
La pubblicità, le mosse strategiche di sponsorizzazione da parte delle celebrità, hanno trasformato il profumo in un prodotto di massa. Le fragranze di grandi marchi vengono promosse con immagini di lusso e glamour, creando il desiderio di appartenere ad un’élite sofisticata. Di conseguenza, molti scelgono il profumo basandosi sulla popolarità piuttosto che sulla personale affinità con la stessa fragranza.
Questo fenomeno ha portato una sorta di omologazione olfattiva. Se un tempo il profumo era una firma personale, ad oggi rischia di diventare un semplice accessorio alla moda. Perdendo quel valore in intimo e distintivo che lo rende speciale. Il rischio è che, nel tentativo di conformarsi, le persone smarriscano una parte della loro identità.
Eppure non è tutto perduto. esistono ancora le nicchie di appassionati e di creatori di profumi artigianali che resistono alle pressione del marketing di massa. questi artisti si dedicano alla creazione di fragranze uniche, pensate per rispecchiare l’essenza individuale di chi la indossa. In Italia, ad esempio il mondo della profumeria di nicchia è vivo e prospero.
Ebbene sì, il bel paese vanta una lunga tradizione nella creazione di profumi. Ma l’Italia non è sola in questo viaggio olfattivo. Restando in Europa, la Francia vanta ancora il titolo di patria della profumeria. L’inghilterra segue e mantiene viva questa tradizione continuando ad innovare il settore dell’alta profumeria.
Questi artigiani non solo resistono alle tendenze globali, ma le sfidano. Promuovendo un ritorno all’autenticità e alla personalizzazione. Scegliere una fragranza di nicchia può essere un atto di ribellione contro la standardizzazione, un modo per riaffermare la propria identità in un mondo che tende all’omologazione.
Il profumo dovrebbe rimanere un’espressione di se stessi, un’estensione della propria personalità. Anche se il marketing ha influenzato pesantemente il mercato, è ancora possibile trovare delle fragranze che ci rappresentino davvero.
Forse è giunto il momento di riscoprire il vero piacere di scegliere un profumo che sappia raccontare la nostra storia e che parli un po’ al posto nostro. Un segno distintivo che non segue la moda ma ci rappresenti nella nostra unicità. Forse, come Cleopatra e Napoleone possiamo anche noi trovare la nostra firma personale. Un espediente romantico e autentico di lasciare il nostro segno nel mondo.
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