La clonazione di monumenti e città in altri paesi del mondo è una pratica molto ambita negli ultimi anni, in particolare, è un trend comune tra Cina e Stati Uniti. Ma perché? Qual è il vero motivo che spinge questi popoli a copiare e impossessarsi di bellezze che non gli appartengono?
Noi italiani non ci sogneremmo mai, e ci tengo a sottolineare mai, di imitare qualcosa che esiste già da altre parti in giro per il mondo. A prescindere da tutte le meraviglie che colleziona il nostro paese, invidiate, appunto, in tutto il mondo, noi abbiamo una storia, una cultura alle spalle che ci portiamo dietro da tantissimi secoli e che ci insegna a costruirci da soli il nostro patrimonio.
Gli edifici, le costruzioni e i monumenti copiati sono sempre luoghi simbolici per la nazione, che hanno una storia e un passato significativo, e che, se trasportati in altri luoghi, perdono la loro essenza, la loro ragion d’essere e di esistere, per cui erano stati costruiti.
I monumenti copiati dall’America
1. La Torre Eiffel si sposta da Parigi al… Texas;
2. Il Pantheon, la cui imitazione si trova a Centennial Park, Nashville, Tennessee;
3. Foamhenge, è la migliore brutta copia del celebre Stonehenge, si trova in Virginia;
4. Non potevamo non menzionare Las Vegas, la città del peccato che tra le mille tentazioni e proibizioni, si è dilettata anche a riprodurre la Tour Eiffel, le Piramidi e Sfinge, la Statua della Libertà.
Come vi dicevo prima, e come potete vedere anche voi stessi, l’America è ostinata e incaponita con le cose altrui, che non le appartengono!
La Cina detiene il primato nel copycat
I casi più eclatanti si trovano in oriente, in particolare in Cina. Vediamone alcuni:
1. Il primo è Hallstatt. Un piccolo villaggio alpino, patrimonio Unesco, situato tra le montagne austriache, è stato ricreato esattamente così com’è realmente, sulle sponde del lago in provincia di Guangdong;
2. Non poteva mancare la Manhattan cinese: il Rockfeller Center, il Lincoln Center Juillard, svariate imitazioni dello skyline di New York, prendono il posto del vecchio villaggio di pescatori di Tianjin;
3. Se c’è NY, deve esserci anche Londra. Un’atmosfera londinese si può ritrovare a Thames Town, non lontana da Shanghai. Nonostante il progetto fosse stato ben finanziato e ben realizzato, oggi la città non è abitata da nessuno e non è una nota meta turistica;
4. Anche le città nordiche sono nel mirino asiatico. Vorreste andare ad Amsterdam ma soffrite troppo il freddo? Pudong è soluzione per voi: un villaggio cinese dove sorge Olanda Town. Tra i mulini a vento, il Museo Marittimo dei Paesi Bassi e la replica delgrande magazzino Bijenkotf, vi sembrerà di passare un weekend immersi tra i campi di tulipano; anche la città svedese di Sigtuna è state simulata appena fuori Shanghai;
5. La Torre Eiffel è tra i monumenti più copiati in tutto il mondo. Non poteva mancare una copia anche in Cina a Tianducheng;
6. Recentemente è uscita la notizia della fake Santorini, l’isola greca degli innamorati. Indovinate dove?Sempre in Cina. Riprodotta esattamente com’è, è diventata il “Resort Dali”, nella provincia dello Yunnan.
Nessuno è immune a questo fenomeno, nemmeno L’Italia. Quali monumenti e città italiane sono state copiate nel mondo?
Partiamo dal fatto che esistono almeno CINQUE copie di Venezia?!?! Una americana, la più cool. Si tratta dell’hotel 5 stelle diamond The Venetian a Las Vegas. Al suo interno troviamo Piazza San Marco, Palazzo dei Dogi, il Ponte di Rialto e addirittura delle gondole con i loro gondolieri! Esistono poi due versioni anche in Cina: l’hotel The Venetian a Macau (stessa proprietà di The Venetian a Las Vegas) e Venice Water Town, nei pressi di Hangzou.
Anche la Basilica di San Pietro è stata clonata, a Nikko, in Giappone. Questa volta però non in dimensioni reali, ma in scala 1 a 25, nel parco divertimenti Tobu World Square. Al suo interno sono presenti 140mila finti turisti! Ma, oltre a questo, la Basilica ha una gemella in Costa d’Avorio… Qual è stata costruita prima e chi ha copiato chi?? Ovviamente la nostra, in Vaticano, è stata costruita prima (1506 vs 1985).
Tra gli altri monumenti riprodotti ci sono la Torre di Pisa negli USA, precisamente a Niles, Illinois e la Fontana di Trevi sempre a Las Vegas. Perfino, il Colosseo è stato trasportato dalla Città Eterna alla Vancouver Public Library di Vancouver, in Canada.
Il valore delle brutte copie
A proposito di questo tema, il regista franco-italiano, Benoit Felici, ha deciso di realizzare un documentario che illustrasse quali costruzioni sono state clonate nel mondo e i motivi sociali e politici di questo fenomeno. Il titolo è The Real Thing (2018).
Felici, dopo numerose ricerche con esperti e professionisti, ha analizzato due criteri, tramite i quali scegliere i monumenti di cui trattare. Il primo era “che fossero dei luoghi vissuti nel quotidiano e non solo dei parchi di divertimento”, e il secondo, “dovevano essere delle repliche più o meno fedeli di luoghi e solo non uno stile architettonico”.
“Se guardiamo un po’ più da lontano in Cina il film parla più dell’aspetto economico-sociale di questi copycat, del fatto che c’è un’industria che li costruisce da qualche parte. In Africa è più legato ad una volontà politica, di affermazione e di potere, in India ho voluto porre l’accento su chi opera in maniera artigianale, per un motivo diverso. Ma non mi andava di raccontare gli altri paesi al mondo, senza fare un punto su noi occidentali ed Europei. “
“Per riequilibrare tutta questa dimensione, ho voluto parlare delle nostre città più famose come Parigi, Roma, Venezia o Londra, soprattutto i centri storici sono diventati delle zone adatte ai turisti per fare le fotografie. C’è un meccanismo intorno a questi luoghi simbolici per cui si trasformano nell’immagine di loro stessi, nel senso che l’originale stesso sta diventando oramai qualcosa di finto, e ciò che è copiato e finto, invece può diventare originale, perché vissuto.” Il regista, Benoit Felici.
Cosa conta davvero?
Il fenomeno di copiare e imitare è una conseguenza della nostra società, la quale è improntata verso l’uniformità e la standardizzazione di ogni cosa. Quello che è diverso ci spaventa, quello che non è uguale alla masse viene messo da parte, viene visto con disprezzo.
In realtà, potremo arrivare alla conclusione in cui non c’è niente di vero e niente di falso, dipende dai punti di vista. Se vogliamo pensare alla replica come ad una brutta copia di qualcosa, possiamo farlo, ma l’imitazione non è per forza un processo negativo. Anche i grandi dell’arte copiavano i loro rivali e traevano ispirazione dei loro lavori. Michelangelo copiava Giotto, Beethoven prendeva spunto da Mozart, e come loro tanti altri. Riprodurre qualcosa di già esistente, presuppone che in qualche modo, anche in piccola parte, ci sia un traccia di colui che lo ha riprodotto, il quale ha aggiunto una parte di sé stesso, che non sarà mai replicabile nuovamente.
Ma, non raccontiamoci storie… alla fine “l’originale è pur sempre l’originale”.
Immagini: https://www.ninja.it/clone-cities-citta-clonate/ , https://www.mondoaeroporto.it/8-monumenti-copiati-da-altre-citta-in-giro-per-il-mondo/ , https://tg24.sky.it/mondo/2024/04/29/finta-santorini-cina- , Pinterest