A Bologna, più precisamente al garage BENTIVOGLIO, vi aspetta fino al 25 maggio una mostra che tocca, attraverso le sue opere, concetti tanto dignitosi quanto immersivi. Apre le porte di questa irripetibile mostra il modellino della libreria Carlton di Ettore Sottsass.
Ma chi è Ettore Sottsass?
Ettore Sottsass, classe 1917, è stato uno dei più grandi designer che l’Italia abbia mai avuto l’onore di ospitare, vantando nomine come, la laurea honoris causa dal Royal College of Art di Londra (1976), la nomina a Officier de l’Ordre des Arts et des Lettres della Repubblica Francese (1992), il premio IF Award Design dall’Industrie Forum Design di Hannover (1994), la nomina a Honorary Doctor del Royal College of Art di Londra (1996), l’Oribe Award dalla città di Gifu in Giappone (1997).
Se devi insegnare qualcosa sul design, devi insegnare prima di tutto qualcosa sulla vita..
Ettore Sottsass, oltre ad aver posto le basi del movimento Postmoderno, affonda le radici della sua arte in quella che era la cultura pop del tempo. Affiancare la cultura radicale che fino ad allora aveva sempre avuto piede, assieme al piccante del pop, ha fatto di Sottsass l’artefice di un nuovo sentimento, che oggi conosciamo proprio grazie a lui.
Ettore Sottsass, insieme al Gruppo Memphis, un gruppo fondato da lui e altri rinomati designer nel 1981, gioca con il colore, il movimento e la materia, con il solo obbiettivo di diffondere poesia negli ambienti in cui mette mano, di questo la libreria Carlton ne è portavoce.
Lo spazio è reale quando è solido di attributi e pesante di significati, quando è condensato – come un brodo – di presenze e di suggestioni, quando cola – come un denso colore – di sorprese e di trasformazioni, quando impallidisce di ombre e si corrompe di luce» (1956).
Qualcosa in più sulla libreria Carlton?
La libreria Carlton, ricordata anche come “divisorio totemico”, viene esposta per la prima volta al Salone del Mobile di Milano nel 1981 dal mitico Gruppo Memphis. Fin da subito riscuote un notevole successo, dovuto dall’unione della spigolosità al gioco di forme e colori.
Sottsass dimostra in questo modo che un oggetto di design non deve essere necessariamente serio e complesso per essere apprezzato. Grazie a questa metamorfosi la libreria e tutto il nuovo design di Sottsass sono stati da fondamento per la creazione di un nuovo sentimento, lo stesso che viene respirato ancora al giorno d’oggi.
Al garage BENTIVOGLIO avrete la possibilità di calarvi in quella che è la genialità di Ettore Sottsass. La libreria Carlton apre la strada a innumerevoli librerie che hanno fatto del dato estetico la componente fondamentale, come la Bookworm (1994) di Ron Arad per Kartell. Attraverso il modellino da collezione e la luce delle stanze di Palazzo Bentivoglio assisterete ai disegni delle ombre che queste opere riproducono sui muri, lasciando che il vostro sguardo venga accompagnato dalla luce.
«Così – conclude Trabucco – grazie a un semplice gioco di luci, una miniatura da collezione della Carlton si proietta sul muro a dimensione umana, portandoci a fissare l’ombra, a farcela sembrare per un attimo reale, come succedeva ai prigionieri nella mitica caverna di Platone».