Un Colosseo in miniatura, un cannolo siciliano di plastica, una tovaglietta con il volto della Regina Elisabetta. Sono solo alcuni dei pezzi di una vacanza che ti porterai nel cuore per sempre. I souvenir sono piccoli oggetti in miniatura caratterizzati da un grande potere evocativo, che, ad un solo sguardo, ti ricorderanno un momento speciale del tuo viaggio.
La parola souvenir deriva dal francese e significa letteralmente ricordo.
I souvenir cambiano in base al luogo e alla città in cui ci si trova. Rappresentano i simboli, i monumenti, i cibi tipici e le immagini iconiche. Ne esistono di più seri, ma anche di simpatici e ironici. Ma come sono nati?
Da dove nascono i souvenir?
Nella seconda metà del Settecento iniziò a diffondersi in Europa il fenomeno del Grand Tour. Giovani di famiglie nobili e benestanti venivano mandati in visita in paesi stranieri per imparare nuove culture, usi e costumi. Tornati in patria erano arricchiti di sapere. Al rientro erano molto entusiasti di raccontare le storie del loro vissuto e di poter portare qualcosa da condividere con le famiglie e gli amici. Iniziarono così a diffondersi dei piccoli oggetti raffiguranti le bellezze ammirate durante il viaggio: venivano ricostruite in miniatura ed erano comode da trasportare.
La loro origine si colloca a Roma, precisamente in via Urbana 152, sede della bottega Giovanni Trevisan. L’artista e incisore, anche detto “il Volpato”, è colui che per primo ideò e progettò questi piccoli capolavori a tuttotondo. Erano nominati all’epoca “biscuit”, un nome che richiama il materiale con cui venivano costruiti, simile al marmo. Il Volpato, può essere anche definito un imprenditore e un innovatore. Comprese che la produzione di questi oggettini, se eseguita in serie, avrebbe portato maggiore profitto, fino alla creazione di un vero e proprio business, che conosciamo oggi con il nome di Souvenir.
Inoltre, senza rendersene conto, pose le basi per la futura Pop Art, una corrente artistica basata sulla riproduzione seriale.
Quale scegliere?
Nel nostro contesto culturale, nonostante siano passati circa 3 secoli da questa invenzione, i souvenir sono ancora molto in voga. Costituiscono il simbolo più efficace che ci consente di ricordare un viaggio, ciò che abbiamo vissuto e con chi, per sempre.
Qualcosa però è cambiato. Mentre ai tempi del Volpato esistevano molte copie di pochi soggetti diversificati tra loro, oggi, di Souvenir, ne esistono a migliaia, di forme, dimensioni, colori e materiali diversi.
Fra i più popolari ci sono: calzini a tema, portachiavi, t-shirt colorate, boule de neige – palla di vetro -, bicchierini da shot o da amari, tazze, palline per l’albero di natale, (in ogni momento dell’anno).
Ma anche casette tipiche, ditali, toppe decorate da cucire o da applicare, stirandole su zaini e borse (queste si trovano più raramente); matite e biro, posacenere e accendini, ecc.
Una tipologia di souvenir che sta cadendo ormai in disuso sono le cartoline. Cartoncini in A6, 105 x 148mm, dimensioni standard, che da un lato mostrano le fotografie dei posti iconici della città, e dall’altro uno spazio bianco e delle righe, su cui scrivere una dedica al destinatario e il suo indirizzo.
Un tempo, erano uno dei formati utilizzati di più; molti le spedivano ai propri cari, mandando saluti e abbracci dal luogo in cui si trovavano. Nel tempo, purtroppo, con l’avvento di Internet e delle tecnologie, grazie a cui mandiamo facilmente messaggi e foto in tempo reale, le cartoline vengono spedite sempre meno. Sono rimasti i pochi collezionisti o i più anziani, ma tra la GenZ è una pratica che è caduta quasi totalmente in disuso. Altri, invece, per la pigrizia di attendere la spedizione e l’arrivo, le acquistano e le spediscono quando tornano in Italia o le consegnano direttamente a mano.
Anche gli alimenti tipici possono diventare souvenir. Ma non sempre possiamo comprare qualcosa da mangiare e portarlo in aereo con noi, dipende se si ha valigia o solo il bagaglio a mano, e dipende inoltre dalle dogane. Nel caso più disperato, l’unica soluzione può essere la spedizione.
Giungiamo ora al Re dei souvenir: la Calamita
Come scrive il quotidiano inglese The Guardian, la rivista accademica Annals of Tourism Research ha citato una ricerca dell’Università di Liverpool, secondo la quale le calamite valgono più di mille fotografie, e sono ritenute il miglior gadget da portare a casa da una vacanza. Sono la cosa che in assoluto ti ricorda di più il viaggio.
Al contrario di qualsiasi altro oggettino, la calamita, essendo esposta visibilmente in qualche parte della casa, solitamente sul frigorifero, o per i meno fortunati, che non hanno il frigo di metallo, sulla cappa dei fornelli, è il gadget che vediamo più spesso. Ogni qualvolta ci passiamo vicino o quando ci cade lo sguardo, ricordiamo il momento esatto in cui l’abbiamo comparto, dove eravamo e con chi, quanto tempo ci abbiamo messo a cercare quella che volevamo, quale abbiamo scelto e perché. I magneti creano uno stimolo visivo che porta a ricordare e vengono visti da molti come un album di ricordi.
Nonostante siamo in un’epoca all’insegna della tecnologia, in cui il cartaceo e tutto ciò che è materiale sta perdendo valore, il magnete ha un potere evocativo mille volte più forte anche di una fotografia. La foto, che spesso non viene più stampata e conservata all’album, rimane nelle galleria del telefonino, e dopo anni, quando avremo la memoria piena e non potremo scattare più nuove fotografie, la cancelleremo come tutte le altre, scordandoci del valore che racchiudeva. (Una soluzione potrebbero essere i souvenir portafoto, che racchiudono in un unico oggetto la foto e l’oggetto stesso).
Ma come sappiamo, le calamite si attaccano solo sulle superfici metalliche. Ecco perché chi non ha il frigo di questo materiale, quando entra in un negozio di souvenir, tende ad escluderle immediatamente, a prescindere. Beh vi rivelo una cosa che in molti non sanno: oltre ai quadri magnetici da apprendere, esistono pitture contenenti polveri metalliche che permettono di decorare e riempire completamente i muri di casa di magneti! Anche per chi non ha un frigo metallico.
Una per ogni gusto
I fan delle calamite sono tantissimi. C’è chi ha l’ossessione e compra solo calamite in ogni posto. Ne esistono per ogni gusto ed interesse, e ci sono anche coloro che collezionano le più trash e brutte possibili.
Ci sono altre questioni che separano ideologicamente tutti quelli che acquistano le calamite. Preferite quelle rotonde, attaccate con la colla, che secondo alcuni si scollano dopo la prima caduta, o quelle quadrate che rivestono completamente l’oggetto, e che secondo altri durano più a lungo?
Oppure, preferite acquistarle per voi stessi o, se le collezionate, farvele regalare da altri per averne più possibile?
Un ricordo è per sempre
Ognuno è diverso, c’è chi ama le calamite e chi le odia, chi preferisce una tazzina da caffè, chi una tovaglia decorata, ma tutti desideriamo portarci a casa un piccolo ricordo di ciò che abbiamo vissuto in pochi giorni, un ricordo della località in cui abbiamo viaggiato, un ricordo di un amore passato o di un’amicizia durata una vita.
I souvenir, a prescindere dalla loro natura e forma, ci permettono di fare tesoro della vacanza e del viaggio che abbiamo vissuto.