Consegnato alla storia come “il calzolaio delle stelle” Salvatore Ferragamo ha scritto una pagina imprescindibile di storia della moda in un escalation che, dal sud Italia, è arrivata al jet set internazionale.
Maestro dell’artigianalità perspicacemente agganciata al mondo del design, Salvatore Ferragamo inizia a spiccare il volo all’ età di soli 9 anni, quando realizza il suo primo paio di scarpe: le ballerine bianche pensate per l’ occasione della Comunione della sorellina. Un acquisto che la famiglia non avrebbe mai potuto permettersi. Dopo una notte di lavoro persistente ottiene fieramente il risultato desiderato. Undicesimo di 14 figli, colui che il mondo della moda, ma non solo, conoscerà come il calzolaio dei sogni, nasce nel 1898 a Bonito, piccolo paese dell’ area avellinese.
La sua vera attività di calzolaio ha inizio con il suo trasferimento a Torre del Greco, in cui lo straordinario mix tra arte, design ed eleganza diviene cifra fondamentale del proprio stile. Al suo ritorno nel paese natale, Salvatore Ferragamo, apre il suo primo vero negozio in cui si diletta nella realizzazione di scarpe su misura per le donne.In un continuo evolversi di stimolanti situazioni, gli Stati Uniti costituiscono la sua meta successiva. Quest’ ultima dà infatti ulteriore slancio ai suoi studi, nonché alla sua evoluzione in campo professionale ed artistico.
Al fine di ottenere una specializzazione che nel proprio settore lo avrebbe sicuramente aiutato, Ferragamo si iscrive agli studi serali di anatomia presso l’ University of Southern, a Los Angeles. Qui ha modo di constatare attraverso lo studio dell’ anatomia, il fondamentale ruolo del piede, visto come piccola base che sorregge e trascina l’ intero corpo e, pertanto, assume il significato chiave per tradurre la calzatura nel risultato che possa essere a livello fisico funzionale e comodo, oltre che ovviamente raffinato.L’ escalation continua, sino a giungere all’ apertura, nel 1923 dell’ Hollywood Boot Shop.
La vera rivoluzione: il sandalo Rainbow
La nascita del sandalo Rainbow, il primo costituito da zeppa e plateau, non risulta, a tal punto del proprio percorso, casuale. L’ approfondimento degli studi, gli hanno infatti permesso di conseguire la conoscenza della struttura dinamica del piede e di conseguenza, la creazione di una lamina di acciaio, il cambrione, all’ interno delle proprie calzature.
L’incontro con Wanda
Nel 1927 Ferragamo conosce Wanda Minelli, figlia di un medico, che nel tempo sarebbe divenuta emblema del cambiamento del ruolo della donna nel secondo Novecento. Lei gli regala sei figli, diventando protagonista nella direzione della casa di moda. Durante lo stesso periodo, si trasferisce a Firenze, città in cui apre il suo primo laboratorio, in via Mannelli.
La crisi degli anni ’30 e la nuova rinascita
A seguito del crollo della Borsa di Wallstreet e della crisi socioeconomica che investe il pianeta dopo la Grande Guerra, anche la casa di moda Ferragamo subisce un grande declino sino ad arrivare al fallimento. Fallimento che si rivela però di fondamentale spinta propulsiva per l’ artista di origini campane. Egli è infatti stato in grado di arricchirsi, durante il suddetto periodo, di nuovi stimoli mentali ed artistici.
Da uomo semplice a calzolaio delle stelle
Con grande coraggio, decide così di spostare il negozio a palazzo Spini Feroni, a Firenze e diviene rinomato come “Il calzolaio delle stelle”, espressione significativa per quanto riguarda il proprio ruolo acquisito nel tempo, quello cioè di partire da un lavoro considerato all’ epoca estremamente umile, come quello del semplice calzolaio, al successo ”stellare” trasposto in termini concreti, nel vestire le più grandi star del pianeta. Vengono infatti create scarpe su misura per personaggi reali, del jet-set e dell’ high society a livello mondiale.
Nel 1947 si reca a Dallas per conseguire l’ oscar della moda. È l’ apice del successo, che in realtà, a tutt’ oggi, non è ancora terminato. Da tutto il mondo le più grandi celebrità, da Marilyn Monroe a Audrey Hepburn, si recano a Firenze a palazzo Feroni per incontrarlo di persona. Egli suddivide le star in tre categorie: Le Cenerentole, Le Veneri e Le Aristocratiche, basandosi sul numero del piede da queste ultime portato. Nonostante la sua salute si faccia sempre più cagionevole, egli non perde mai quell’ ottimismo che lo contraddistingue.
Viene a mancare nel 1960. L’ azienda rimane in mano alla moglie Wanda, acuta imprenditrice, ed a due dei suoi figli, Fiamma e Giovanna, le quali dimostrano la capacità di garantire quel senso di continuità famigliare che da sempre ha costituito uno dei valori fondanti nel percorso vitae dell’ intero nucleo parentale.
Foto: Pinterestù
Di Giulia Carena