Abbiamo parlato con Gioacchino Gentile, ideatore e direttore creativo del brand Gentile Milano. Libertà, divertimento e nostalgia, scopriamo chi e cosa c’è dietro al brand.
Apriamo la conversazione con Gioacchino chiacchierando del tempo uggioso di Milano e dell’ultimo shooting per la nostra rubrica “inside the editorial”, in cui abbiamo utilizzato alcuni dei capi di Gentile Milano. Andiamo dritti al sodo e spiego a Gioacchino che mi pacerebbe sapere qualcosa in più su di lui, vorrei scoprire la persona che c’è dietro la brand.
“Perché Gentile Milano? Cosa c’è dietro questo nome?”, mi sembra una domanda un po’ sciocca, ma sono davvero curiosa.
Gioacchino mi rassicura sul fatto che sia una domanda super lecita: “il nome di un brand, soprattutto se si tratta di un brand emergente, essendo la prima cosa che si comunica, è fondamentale capire cosa significa”.
Gioacchino poi mi racconta che Gentile è il suo cognome, ma la parola significa molto di più per lui.
G: “ha avuto un ruolo essenziale perché la parola gentile si andava anche ad accostare a quella che sono ed erano le tematiche che noi vogliamo trattare nel nostro approccio al brand: realizzare un processo di moda responsabile e gentile”.
Poi mi spiega che Milano è la città che ha scelto, la sua città di adozione.
“Qual è stato il tuo percorso di studi?”
G:” ho studiato fashion design subito dopo il liceo. Poi non ho proseguito nella formazione perché dopo essermi laureato c’è stata la pandemia”. Parliamo un po’ del lockdown e a riguardo mi fa capire che è stato del tempo che gli è tornato utile.
G:” ho sfruttato il tempo a mio favore per poter sperimentare quella che è la mia visione estetica, poi in realtà per realizzare l’idea di un progetto commerciale in base a quella che era, la mia realtà estetica. Quindi poi mi son trovato a sviluppare il concetto di Gentile Milano”.
Mi racconta che ha avuto qualche esperienza in alcuni brand, ma a un certo punto:
G:” mi son ritrovato a sentire l’urgenza stessa di realizzare un qualcosa di mio in cui potessi dare voce a quello che avevo da dire, quindi ho cercato di elaborare quello che era dentro di me al fine di poter aprirmi al racconto e creare una mia realtà comunicativa”. Per lui è stato un processo totalmente naturale.
Gioacchino si è messo in discussione, si è fatto molte domande e le risposte sono arrivate coincidendo con la necessita di creare un suo brand.
“Cosa c’è dietro il tuo processo creativo?”, G:” come dicevo prima, ho strutturato il brand un po’ come se fosse il mio diario personale. A noi a scuola insegnano a creare uno sketchbook e penso che appunto Gentile Milano sia il risultato del mio sketchbook , ma anche del mio quotidiano. In realtà il mio processo creativo prende spunto dalla mia quotidianità.”
“mi interrogo su ciò che accade intorno, poi intraprendo un discorso con me stesso dal quale parto per fare ricerca”.
Gli chiediamo se il suo percorso in una scuola di moda l’ha aiutato. G:”sì, mi ha aiutato. quando si intraprende un percorso da designer penso che il primo punto di approccio sia ‘mi piace la moda e mi piace l’estetica’, però non ci si interroga su quello che si ha da dire, quindi nel momento in cui poi si crea un brand con un approccio personale la prima fase importante è quella di chiedersi chi si è, cosa si vuole raccontare, cosa si ha da dire.”
“Mi è stato super utile studiare perché sono stato messo davanti alla domanda ‘tu chi sei?’”.
Gioacchino parlando del suo percorso di studi
“Ci sono delle parole chiave che assoceresti al tuo brand? Cosa c’è dietro Gentile Milano?”
G:”sotto questo punto di vista quello che rende Gentile Milano sono un connubio che cerco di mantenere in ogni collezione: l’estetica italiana a cui io sono molto molto legato, il background retro del dell’Italia dagli anni 50/60 fino al 70/80. Poi prendo spunto da quello che è stato la mia infanzia, le influenze che ho avuto a casa con mia nonna sarta. Aveva questo armadio pieno di abiti di quegli anni e mi raccontava quello che c’era dietro, così ho assorbito tutto quello che era l’era della nostalgia.” Individuiamo così la prima parola.
G:“un’altra parola che caratterizza il brand è collegata a tutte le influenze grunge e pop che fanno parte del mio background personale, di formazione. Quindi tutte le icone di oggi e di ieri che hanno creato il mio mondo estetico”.
Gioacchino poi mi parla di come vuole raccontare la sua generazione e di come si trovi, come molti, in quel limbo in cui si è quasi nella generazione Z.
Mi racconta di come gli piaccia indagare gli aspetti delle sue generazioni. Per Gioacchino è fondamentale osservare nel processo di creazione.
Gli chiedo cosa di Gioacchino lo renda se stesso e quanto di questo ci sia in Gentile Milano, mi parla di nuovo della nostalgia.
G:” Vivere nella nostalgia in maniera funzionale per creare un qualcosa di nuovo. Perciò se dovessi prendere una caratteristica mia che è preponderante nel brand è il creare un dialogo tra oggi e ieri per costruire un qualcosa di nuovo”.
“Qual è strategia per mantenere un brand attivo e accattivante?”
G:”Da un punto di vista creativo il fatto di non precludersi nulla, perché circoscrivere le proprie idee in un unico percorso poi non ti fa più divertire. Infatti, un’altra cosa prioritaria è divertirsi: il lavoro di designer è un lavoro, appunto, creativo quindi deve essere anche liberatorio, ma allo stesso tempo leggero e divertente.”
Mi parla di un’altra cosa fondamentale: l’autenticità. G:” l’autenticità del racconto perché quando poi si racconta un qualcosa di autentico secondo me si presenta un qualcosa di differente rispetto agli altri.”
“per te è necessario seguire le tendenze?”.
G:” sì c’è la tendenza, ma io sento più l’esigenza di creare quello di cui ho bisogno piuttosto che andare a vedere quello che è il mercato perché limita anche nelle scelte. Sono un osservatore, mi piace osservare la gente in strada, nei club, vedere cosa indossano, parlarci di come loro vivono il loro rapporto con la moda.”
“Cerco di percepire quali secondo me sono le tendenze, sono un po’ io lo scouter di quello che voglio raccontare”.
“C’è un libro o un film che ti ispira particolarmente quando crei?”
G:” Una cosa che faccio sempre quando sono un po’ bloccato nella creazione è ripercorrere il mio background cinematografico e musicale. Mi auto-isolo nel mio bagaglio culturale, mi faccio un viaggio con me stesso attraverso quelle che sono le mie reference. Poi mi pongo delle domande, da lì poi nasce un discorso e da quel discorso la collezione”.
Mi incuriosisco e gli chiedo quale sia il suo film e la sua canzone preferita. Gioacchino ci risponde a colpo sicuro sul film, “matrimonio all’italiana”. Sulla canzone fa un po’ più fatica, come tutti, poi mi racconta che ultimamente ascolta tanto Cosmo, poi mi parla di Piero Ciampi, cantautore degli anni 60-70. Entrambi per lui sono bravissimi a raccontare la loro realtà, anche se cosi tanto distanti.
“Chi veste Gentile Milano?”
G:” sono i valori che creano la persona giusta: una visione romantica di se stessi, ma romantici anche nei confronti dell’amore, nell’ideologia del romanticismo.
G:“Ha bisogno nella loro quotidianità di un pizzico di romanticismo, per me quello vedo nella persona Gentile. Poi ognuno a modo suo ne può essere interprete, queste persone possono essere un po’ tutti”. Ritorniamo quindi sul valore dell’inclusività di cui parlavamo all’inizio.
“Come vedi Gentile Milano nel futuro?”
G:”Vorrei avere la possibilità di poter costruire una community più ampia, allo stesso tempo che possa arrivare come momento del brand il poter arrivare a creare una linea di accessori.”
Gli chiedo se è soddisfatto e mi racconta di come non sia una persona che si soddisfa facilmente, si definisce però molto ambizioso e non vede l’ora di realizzare tutti i suoi progetti futuri.
“Una frase per il Gioacchino del futuro”.
“ricordati di essere libero”.
G:”essere libero secondo me è una cosa fondamentale perché nel momento in cui intraprendi questo lavoro le libertà diminuiscono, ci sono tanti pressing nei confronti di te stesso, ma anche del tuo lavoro. Quindi ricordati di essere libero di divertirti, di essere libero di essere autentico”.
Concludo la chiacchierata con Gioacchino, ci salutiamo e mi accorgo di quanto sia personale il suo percorso e di come spicchi tra i tanti brand che si affacciano sul mercato. Ecco che capisco quanto sia importante l’autenticità nel creare qualcosa. Parlare con lui è stato davvero piacevole, mi ha fatto riflettere su come sia diverso per ognuno di noi il modo in cui guardiamo le cose.
Grazie mille a Gioacchino e al suo team per la bellissima occasione di scoprire chi e che cosa c’è dietro Gentile Milano.
P.s. ricordatevi di essere liberi, ricordatevi di essere voi stessi e di divertirvi nel farlo.