Moda e design spesso si influenzano reciprocamente, attraverso un sano scambio di idee, tendenze e tecniche.
Entrambe le realtà cercano l’innovazione estetica, spingendosi oltre i confini del convenzionale per creare prodotti distintivi e desiderabili. Le innovazioni nel tessile e i materiali sviluppati per l’abbigliamento, ispirano nuovi approcci nel design di prodotti, e le soluzioni ergonomiche e funzionali del product design, trovano applicazione nella progettazione di abiti e accessori.
I due mondi apparentemente distanti si interessano alla relazione tra forma e funzione, cercando di bilanciare estetica e praticità per soddisfare le esigenze e le aspirazioni dei consumatori.
Il tributo di Dior alla rivoluzione di Memphis design
La sfilata di Dior Haute Couture FW2011 ha segnato un momento significativo, costruendo un mondo in cui teiere, gonne, orologi e giacche vivono nello stesso regno.
Attingendo all’audace estetica di Frank Gehry, Jean-Michel Frank e soprattutto dal Memphis Group di Ettore Sottsass degli anni ’80, il direttore creativo Bill Gaytten ha portato in passerella una collezione che trasudava energia e vivacità.
Il movimento prende il nome da una canzone di Bob Dylan, “Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again”, e le influenze principali derivano dall’Art Deco, dalla Pop Art e dal movimento futurista. Le creazioni quali lampade, armadi e altri oggetti, sembravano talvolta più giocattoli che componenti d’arredo.
“Ettore Sottsass è l’ispirazione per un’audace tavolozza pastello combinata con il bianco e nero grafico”. Dior osserva e riprende la tendenza di Memphis di combinare il bianco e nero con i toni caramella e i colori primari. Evoca l’eredità postmoderna del design group anche attraverso le forme geometriche audaci e le stampe giocose, grazie ai quali gli architetti e i designer del gruppo raggiunsero la fama in Italia e all’estero.
Abiti super pop, cappelli geometrici, ombretti dal tono caramellato, sandali con cinturino e tacchi, sono stati i protagonisti di una sfilata acclamata per la capacità di catturare l’immaginazione del pubblico. Questo evento conferma la maestria di Dior nell’integrare i modelli, i colori e le trame della firma del Gruppo Memphis con la moda d’avanguardia.
Mobili come vestiti
Hussein Chalayan è un designer di moda britannico noto per la sua visione concettuale e innovativa nel campo della moda. Una delle sue collezioni più iconiche è stata “After Words” presentata durante la stagione Autunno/Inverno del 2000.
Il designer britannico-cipriota ha attinto alle sue memorie d’infanzia e alle esperienze dei rifugiati della guerra del Kosovo, che sono dovuti fuggire improvvisamente con i propri beni, nascondendo o camuffando oggetti di valore per poterli trasportare durante la fuga. Presenta così in passerella un salotto completo di sedie, tavolo, televisore, vasi e pentole.
Alla fine dello spettacolo, una famiglia media ha subito una strana trasformazione. Le modelle, indossando semplici sottovesti, hanno rimosso le coperture dalle sedie e le hanno indossate come abiti.
Uno dei pezzi più emblematici della collezione era il Table Dress, un tavolo da caffè trasformabile in indumento. L’oggetto, realizzato con materiali leggeri e flessibili, poteva essere piegato e trasportato come un normale elemento d’arredo, ma anche essere indossato come un abito, trasformando la modella in una scultura vivente.
La collezione è stata acclamata per la sua audacia e creatività, dimostrando la capacità di Chalayan di combinare moda e design presentando capi di abbigliamento come vere e proprie opere d’arte indossabili.
L’influenza della Chaise di Vitra sulla moda di Tom Ford
Nella collezione FW 1996, Tom Ford ha catturato l’attenzione con capi ancora oggi contemporanei e ambiti.
Tra le molte influenze e ispirazioni è chiaro l’omaggio alla Chaise di Vitra, una celebre sedia progettata da Charles e Ray Eames, famosi designer del XX secolo.
La seduta iconica del 1948, di forma organica e sinuosa, presenta una lunga seduta curva sostenuta da una struttura in metallo e legno. Il design è ispirato al concetto della sedia a sdraio e alla ricerca di una forma che si adattasse naturalmente al corpo umano. È diventata un’icona del design moderno, apprezzata per la combinazione tra forma e funzione, ed è prodotta e commercializzata da Vitra (rinomata azienda svizzera nel settore dell’arredamento).
Tom Ford si ispirò ad uno dei suoi articoli di design preferiti per creare un abito cut-out che riflettesse la stessa eleganza e raffinatezza. Il capo presentava una silhouette fluida, con linee curve e dettagli che richiamavano la forma della sedia.
Less is more: La capsule collection di COS ispirata al Bauhaus
In occasione del centesimo anniversario dalla fondazione del Bauhaus, COS ha lanciato la capsule collection “Archive Editions”, ispirata ai principi estetici ai colori e alla filosofia della scuola.
Il prestigioso istituto di design europeo che ha rivoluzionato l’arte e l’architettura nel XX secolo, era famoso per il suo approccio funzionalista e per il principio incarnato dalle parole di Mies Van Der Rohe: “less is more”.
La scuola Bauhaus, che combinava l’artigianato e le belle arti, coltivava l’idea di creare un’opera d’arte totale, un Gesamtkunstwerk. Questo concetto ha ispirato Christophe Copin e Nicole Bischofer, designer di COS, per creare abiti moderni, funzionali e soprattutto intramontabili, in grado di resistere ai rapidi cambiamenti della moda e superare la concezione stagionale.
Le forme geometriche rettangolari e circolari presenti nella collezione dei designer, richiamano la predilezione del Bauhaus per la semplicità e la geometria. La selezione di colori invece, quasi monocromatica (tutti gli articoli sono grigi, tranne quattro camicie bianche) si ispira al rinomato edificio di Dessau che ospitava la scuola. Tra i pezzi chiave della collezione, troviamo un cappotto di lana senza bavero per uomo e un tubino asimmetrico per donna, entrambi reinterpretazioni moderne di classici del passato.
“Non troverai alcuna decorazione per distrarre dalla funzionalità, hai bisogno di un cappotto per proteggerti dal freddo, ma forse non hai bisogno di tutti i suoi dettagli aggiuntivi” disse Chopin. Spogliando le cose, i due creativi sono arrivati a definire una silhouette di atteggiamento quasi architettonico.
I fashion designer disegnano anche sedie
Celebri nomi del mondo del fashion quali Rei Kawakubo, Ann Demeulemeester, Virgil Abloh, e Kris van Assche, esplorano il mondo dell’interior design. Anche Gucci con le sue proposte massimaliste e Owens con i suoi pezzi brutalisti, spesso traducono le loro ispirazioni in forme innovative, influenzando sia il mondo della moda che quello dell’arredamento. Questo reciproco scambio di idee tra passerelle e ambienti interni evidenzia una tendenza crescente a sfidare i confini tra moda e design.
Noto per il suo background non convenzionale nel campo della moda, Raf Simons ha conseguito una laurea in Industrial and Furniture Design nel 1991, prima di fare il suo ingresso nell’industria fashion. Attualmente, svolge il ruolo di co-direttore creativo presso Prada e ha una collaborazione duratura con Kvadrat, un’azienda tessile danese con la quale lavora da nove anni su tessuti per l’arredamento domestico. Il suo approccio al design è guidato dal principio del minimalismo, così come nelle creazioni nel mondo della moda.
Anche il sopracitato Rick Owens ha rivoluzionato l’industria dell’abbigliamento con il suo stile distintivo e brutale, ma pochi sono a conoscenza del suo impegno nel settore del design di mobili dal 2007. Quando gli è stato chiesto di spiegare la sua filosofia di design, Owens ha descritto il suo approccio come “una pelliccia brutalista su unaroccia brutalista accanto a un fuoco brutalista in una grotta brutalista”. Le creazioni di Owens sono profonde e di chiara ispirazione Art Nouveau.
Foto: Irenebriation, People, Nssgclub, Anothermag, Nssmag, Vogue, Spotti, 10Corsocomo, Tumblr, Mutualart.