Negli ultimi anni ha preso sempre più piede la tendenza di partecipare e ricercare nei sample sale o svendite, capi di lusso a prezzi accattivanti. I”benefit” a cui avevano accesso solamente gli addetti ai lavori, collaboratori e fornitori ora si sono estesi ad un pubblico più ampio, dando così la possibilità ai fashion addicted di soddisfare i propri desideri o i capricci.
Ma cosa sono i Sample Sale? Sono o non sono sostenibili?
Dal punto di vista generale, i sample sale o svendite non sono più solo un modo per risparmiare, ma sono diventati un fenomeno sociale che attrae un pubblico vasto e appassionato. Potrebbero essere considerati sostenibili, poichè sono uno dei mezzi che i brand utilizzano per smaltire la merce invenduta delle precedenti collezioni, senza aderire allo sfrenato mondo dei saldi.
Non è più importante il fattore tempo, oggi si è disposti a fare lunghe file di ore pur di accedere a questi eventi, che non rappresentano solo la soddisfazione in fattore di acquisto, ma la possibilità di godere di un’esperienza socialmente appagante. Tuttavia, dietro a questa superficie glamour si nasconde una realtà più complessa.
Non possiamo reputare questa strategia di marketing (perché infondo è quello che è) sostenibile fino in fondo, dal momento in cui diventa una parte studiata e integrante della vendita. Questa mossa di marketing da parte dei brand viene utilizzata per attirare l’attenzione su di sé e generare così, entrate che spesso sono il risultato di un sistema basato sulla sovrapproduzione e sul consumo smodato, con impatti negativi sull’ambiente e sul fashion system.
Conviene ancora acquistare in store alla fine?
Le nuove iniziative, ovvero, i sample sale che i brand “alti” hanno iniziato a promuovere e sponsorizzare, tramite influencer e alle loro community fanno passare il messaggio che forse, queste svendite non siano poi così sostenibili come sembrano. Gli outlet sono sempre stati un importante canale di vendita per i brand di lusso ma ad oggi, il rischio che diventino quello principale è estremamente elevato. La percezione delle svendite ad oggi è molto cambiata rispetto al passato, prima si pensava che le svendite danneggiassero l’immagine del marchio. Ad oggi questa mentalità è totalmente diversa, sembra che siano tutti concentrati sul fare “l’affare” ignorando così le conseguenze collaterali che si nascondono dietro le lunghe code di persone in cerca di sconti.
Quali saranno i danni a lungo termine per i brand se si continurà in questa direzione?
La crescente diffusione delle svendite nel settore fashion ha eroso gradualmente il concetto di lusso autentico. Ad oggi possiamo dire che il lusso è diventato accessibile a un numero sempre maggiore di consumatori grazie a questo modello di business che è incentrato sull’elevata scontistica. Il crescendo smodato dei prezzi delle nuove collezioni, ha portato ad una percezione distorta del vero valore dei prodotti di lusso. Il mondo luxury un tempo era visto come una sorta di cerchia di eletti, esisteva il concetto di inarrivabilità, che ad oggi, per via dei sample sale, si sta andando a perdere.
È forse giunto il momento per i brand di rivalutare le proprie strategie e ripensare al significato autentico del lusso? L’obiettivo forse dovrebbe essere di rimettere al centro la qualità, l’artigianalità e l’esclusività. Solo così potranno preservare la loro autenticità e rispondere alle esigenze di un mercato sempre più consapevole e sofisticato.
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