Per una moda più consapevole nasce Fashion Checker. Un faro sulle condizioni dei lavoratori del fashion system. Una specie di motore di ricerca che, con semplici clic, si impegna per una moda più etica. Scopriamo di cosa si tratta.
Un sito web che fornisce informazioni per quanto riguarda la sostenibilità e l’impegno sociale di numerosi brand di moda. Fashion Checker nasce dall’associazione Clean Clothes Campaign, che dal 1989 si impegna per garantire ai lavoratori migliori condizioni lavorative. L’obiettivo principale è quello di fare luce sull’effettivo impegno dei marchi in termini di etica e trasparenza in modo da rendere il consumatore più consapevole di ciò che acquista.
Sempre più spesso le aziende di moda delocalizzano la produzione spostandola nei paesi in via di sviluppo. Laddove è possibile sfruttare la mano d’opera a basso prezzo abbattendo i costi di produzione. E se è risaputo quanto questa pratica sia diffusa nel mondo low cost, sorprende quanto, in realtà, anche il lusso nasconda i suoi segreti. Si stima, infatti, che i lavoratori delle fabbriche luxury percepiscano uno stipendio inferiore del 53% rispetto al salario vivibile. E allora, se nemmeno il lusso è più sicuro, come possiamo orientarci nel mercato per operare scelte consapevoli?
La risposta è Fashion Checker
Una piattaforma online che serve proprio a capire quali brand sono sostenibili dal punto di vista sociale. Indaga e trova informazioni, cercando di intervistare direttamente i lavoratori. Nonostante spesso siano restii a contribuire per paura di ripercussioni. Il sito da anche la possibilità ai marchi stessi di essere trasparenti, inviando loro un questionario, che indaga catena di produzione, salari e tracciabilità. Dopo aver raccolto tutti i dati possibili del caso, elaborano il loro rating che prende in considerazione cinque aspetti: la trasparenza della catena di fornitura, il salario pagato, il piano d’azione, l’impegno pubblico e il costo della manodopera.
La forza della piattaforma è l’immediatezza. Il sito può, infatti, essere utilizzato agilmente in qualsiasi momento, anche in negozio. Basterà andare su Fashion Checker e, come in un motore di ricerca, inserire il nome del brand in questione. Avrete così visione dell’impegno sociale adottato.
Finora Fashion Checker ha indagato più di 90 marchi, ma punta ad analizzarne sempre di più.
Oltre a rendere consapevoli i consumatori e “smascherare” i brand che si spacciano per etici, Fashion Checker invita chiunque visiti il sito a prendere parte attiva alla lotta per il miglioramento delle condizioni di lavoro, firmando petizioni, donando o attraverso un semplice post.
Testo di Benedetta Foini
Foto: Fashion Checker Website, Google