Solo in Miu Miu, una delle canzoni più virali dell’ultimo album di Tony Effe, il rapper cita ben 9 brand di lusso (uno lo sceglie persino come titolo). Ma come mai la musica di strada, per eccellenza, è così affascinata dal mondo luxury?
Da Gue a Marra, passando per Drake e Snoop Dog non c’è rapper, nazionale o internazionale, che nelle sue canzoni non citi qualche brand di lusso. Secondo uno studio di Gabriele Murtas, ricercatore dell’Universitá degli Studi di Bergamo, è Gucci il brand più quotato. Anche Louis Vuitton è tra i più citati. Insomma ai rapper il lusso piace, e non poco.

Perché i rapper citano il lusso?
Senza dubbio menzionare un brand di moda luxury significa entrare a far parte di una sfera valoriale estremamente lontana da quella della strada. Il rap, che per definizione e storicità, nasce dalle periferie degradate delle città pare non abbia nulla a che fare con il patinato mondo della moda. Quello che però questi personaggi cantano è un grido di rivalsa. La narrazione dell’essere partito dal niente per poi riuscire ad arrivare in cima è facilmente sintetizzabile attraverso l’acquisto di un capo di lusso o di una macchina di un certo tipo. Motivo per cui la sfera luxury è particolarmente citata dai rapper che raccontano come da zero si possa arrivare, seppur con fatica, a 100.

Come avvengono le citazioni?
La citazioni vanno dal semplice nominare i brand di lusso, proprio come succede in Miu Miu di Tony Effe, spesso senza cognizione di causa, ad elementi più raffinati e “colti”. Nella suddetta canzone del rapper stupisce, almeno per chi la moda un minimo la mastica, la strofa: “Il vestito è Balenciaga, ti porto in un posto chic”. Quasi un ossimoro associare il Balenciaga dei tempi moderni alla parola chic. I due mondi sono, infatti, come due rette parallele che non si incontrano mai, in completa antitesi.

Ecco, se da un lato i brand vengono vomitati in questo modo nei testi, d’altro canto ci sono alcuni personaggi che tentano di fare citazioni più raffinate. È Tedua uno degli esempi più lampanti del panorama italiano. Il rapper genovese allude spesso alla moda pur senza, esclusi alcuni casi, citare dei brand in maniera chiara. Nel singolo “Hoe” in collaborazione con Sfera Ebbasta, per esempio, vengono citate tre riviste di settore. Vogue, GQ e Outpump trovano spazio nella hit dei due rapper che descrivono le loro copertine come un punto d’arrivo.

Ecco che si può quindi dedurre quanto il rap riconosca alla moda una certa autorevolezza. Il fashion system, seppur apparentemente lontanissimo dal mondo dal rap, è in realtà ampiamente osannato da questo mondo. Con più o meno consapevolezza, in qualunque caso, il rap dipende indissolubilmente dalla moda perché è lei che, con i suoi status simbol, gli da modo di ostentare ciò che viene “flexato” nelle canzoni.
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