Muore Roberto Cavalli: la trasgressione tutta italiana

da | CULTURE

Muore all’età di 83 anni lo stilista fiorentino Roberto Cavalli. Si spegne uno dei fondatori della moda italiana che con le sue collezioni ha dato forma ad uno stile inimitabile.

Tutto comincia fuori dai confini nazionali, a Parigi, nel 1970 quando il giovane stilista presenta la sua prima collezione omonima in collaborazione con Mario Valentino. Il suo piglio anticonformista e avanguardista si fa subito notare. I suoi patchwork di pelle vengono notati dagli attenti occhi parigini di stilisti come Pierre Cardin ed Hermes. Siamo nella sala Bianca di Palazzo Pitti, nella sua Firenze, quando Roberto Cavalli presenta il suo pret a porter alla kermesse italiana. Una collezione in total denim con applicazioni floreali gli costerà il rischio di essere cacciato dal Pitti. Nella sala Bianca di Giorgini, tempio del buon gusto italiano, non poteva esserci il jeans, ma Cavalli commenta così i suoi inizi: “era la cazzottata che io davo al sistema, bisogna prendere a pugni il sistema se vuoi avere successo. Perchè se questi tuoi pugni sono giusti e validi vinci te”.

Da lì un escalation di successi che consacrerà Cavalli nell’olimpo della moda italiana e non solo. Arrivato a Milano negli anni ’90 il designer conquisterà il cuore dello star system. Da Jennifer Lopez a Kate Moss, non c’è diva che non vesta Cavalli. Il suo stile è inconfondibile, entra nell’immaginario comune per non andarsene mai più. L’animalier, i pizzi, le trasparenze raccontano di una donna forte e grintosa che corre incontro al mondo con forza e attitudine. E poi il denim continua ad essere il fil rouge delle sue collezioni. Approdato nel capoluogo lombardo proporrà un nuovo lavaggio di jeans. Attraverso un particolare lavaggio a base di sabbia creerà il denim invecchiato che, insieme all’animalier, farà la fortuna del brand.

E poi i gloriosi anni 2000. Epoca d’oro del brand che diventerà presto uno dei più desiderati dalle nuove generazioni. Nel 2000 scriverà un indelebile pagina della storia della moda la discesa di Cindy Crawford dalla scalinata di Trinità dei Monti con il famosissimo Tiger dress. Uno degli abiti più iconici della storia. Una comunione di sensualità, eleganza e sfacciataggine. Solo lui avrebbe potuto creare un pezzo come questo. La stampa fotografica del viso di una tigre diventa il pattern di un lungo slip dress a sirena. Il concetto di animalier viene portato all’ennesima potenza e tutto viaggia in una direzione che, difficilmente, verrà dimenticata.

Si spegne a 83 anni nella sua Firenze lo stilista che ha plasmato un gusto indelebile. Uno stile invariato negli anni che ha preso a “cazzotti” il sistema della moda vincendo contro l’imperante perbenismo del buon gusto.

Foto: Pinterest