Davanti a un disincanto generazionale, la moda, e il mondo, hanno risposto con sarcasmo: essere delulu è l’unico modo per andare avanti.
Cambiamento climatico e inflazioni esagerate, sono un po’ anche queste le cause che si nascondono dietro a un disincanto generale della nuova generazione. Paura per il futuro e incertezza, chi sta ereditando questo mondo è così che si sente. Come ogni altra cosa, questo senso di insicurezza si trasmette a tutto ciò che nel mondo può comunicare. Musica, arte e, ovviamente, moda. Ecco perché e come dilaga la tendenza Delulu.
Derivante dalla parola delusional, de-lulu sta ad indicare la continua ricerca di evasione, di disillusione dai problemi che ci circondano.
La parola ha origine nel genere musicale K-Pop, è un termine dispregiativo usato per indicare persone ossessionate dagli artisti musicali. Queste persone si convincono che i loro idol preferiti diventeranno loro amici o partner. Ecco che si capisce come la tendenza delulu, nata per indicare l’ossessione, sia ora un meccanismo di difesa per affrontare con simpatia il disincanto che la generazione attuale vive.
C’è l’esigenza di staccare dalla realtà, di evadere e scollegarsi dal contesto.
Come già detto, questa tendenza si è espansa anche nella moda, nello specifico nello styling. Attraverso diverse combinazioni si costruisce un certo tipo di immagine che serve a sottolineare il carattere dispotico della realtà e degli stessi vestiti. Alcuni esempi sono la camminata laterale, e iconica, di Leon Dame nelle ultime sfilate di Maison Margiela; Lo sguardo allucinato delle modelle di Collina Strada.
Ognuno cerca di reinterpretare queste vibes a propria discrezione.
C’è chi definisce il delulu come una fede senza giustificazione razionale ed è così che ti dà modo di superare la disperazione. Provate a pensare alla trama di Legally Blonde: Elle Woods aveva ispirazioni gigantesche e una self-confidente inaudita. Insomma, era abbastanza de-lulu pensare di poter entrare ad Harvard mandando una video application in bikini rosa, eppure…
Sogna in grande, non importa quanto stupido tu possa sembrare.
Pare funzioni! Essere delulu è okay, lo sappiamo benissimo cosa succede accanto a noi, ma nulla ci vieta di pensare che andrà tutto alla grande.
Ecco che anche la moda diventa delulu. Colori accostati con coraggio e audacia – vedi Andreas Kronthaler a Vivienne Westwood – i capi diventano pazzi, l’overaccessoring di dettagli e charm sui capi con fiocchi e oggettini vari. Le nuove generazioni vogliono poter ridere di loro stesse, ci vuole sarcasmo sulle nostre t-shirt, qualche frase divertente.
La stilista Helena contreras ci fa notare come questa estetica stravagante sia in realtà iniziata 8 anni fa con le sfilare di vaquera, sottolineando come la dissociazione dalla realtà sia una caratteristica comune nella moda. Alcuni esempi sono John Galliano, Alexander McQueen o ancora più evidente, Vivienne Westwood. Insomma, delulu lo siamo sempre stati, ora se ne fa solo più pubblicità.
Il delulu ci incoraggia a produrre, a consumare, a lavorare, ad andare avanti facendo finta che non stia succedendo nulla intorno a noi.
Capi simpatici, stampe fuori di testa, scenografie esagerate e tanta stranezza, non dobbiamo prenderci troppo sul serio. Criticare sì, ma con un meme.
Quindi, la moda ancora una volta si fa messaggera del nostro stato d’animo e finalmente essere diversi è una cosa buona e giusta e apprezzata. Anzi, ci viene chiesto di non prenderci troppo sul serio, proprio per sopravvivere e andare avanti. Noi “strani” non vedevamo l’ora!