Irene Effe rinasce dalla terra bruciata

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Esce il 5 aprile il nuovo progetto musicale di Irene Effe (pseudonimo di Irene Fornaciari): “Terra bruciata”. Un album in 13 traccia che racconta un lato inedito dell’artista.

Torna sulla scena Irene Effe, la nuova identità artistica di Irene Fornaciari. L’album rappresenta il traguardo di un lungo percorso di ricerca musicale e personale dell’artista. “Non sapevo più chi fossi e cosa volessi, mi ero persa” dichiara la cantante che si riconosce invece a pieno nel nuovo progetto. 

Ricominciare da zero, ecco cosa vuole fare Irene con il nuovo album. Non per nulla il titolo è “Terra bruciata” che rappresenta la voglia di radere al suolo tutto ciò che apparteneva alla vecchia Irene. D’altro canto incarna alla perfezione la consapevolezza che ripartire da zero è sempre un’opportunità. Insomma farsi terra bruciata interno, a volte non è così male.

“Cosa nascerà da questa terra bruciata?” abbiamo chiesto ad Irene. “È già nato tantissimo. Sono molto fiera di questo album. Spero possa avere successo e riscontro nel pubblico. Mi sono raccontata al 100% senza filtri e sovrastrutture. Mi piacerebbe portarlo in giro in live, magri nei club. Luoghi più intimi dove il contatto con il pubblico è maggiore. A livello personale spero di imparare a vivermi le cose al 100% senza troppo pensare al dopo. Questo album è un nuovo inizio su tutti i fronti”.

Nelle 13 tracce che compongono il disco si legge una necessità viscerale di fare musica. Un racconto sincero che, lei stessa dichiara “ha seguito il flusso della creatività, al di là di ciò che è al momento di tendenza. Mi sono semplicemente ascoltata e ho cercato di dare un colore, un mood, una sensazione ai miei stati d’animo”. Anche il suo rapporto indispensabile con la natura trova spazio nel suo disco. Quella natura che conosce da quando è piccola. Da quando camminava scalza sulla terra e accidiava il suo cavallo. 

Tutto ciò raccontato attraverso influenze elettroniche, R&B, soul e tribali che regalano all’album un’allure internazionale e misteriosa che lei stessa definisce “Obscure pop”.