Frustration-free packaging: come evitare di irritare i consumatori

da | SUSTAINABILITY

Sono sempre di più i brand che spendono energie inutili nello sviluppo di packaging complessi, che rendono l’esperienza del cliente insoddisfacente e irritante. TÜV Italia si impegna a garantire e verificare il “frustration-free packaging”, per ridurre la cosiddetta ‘rabbia da imballaggio’.

Packaging: Nel linguaggio commerciale, il complesso delle modalità di imballaggio, confezione e presentazione dei prodotti da offrire al pubblico, dal punto di vista degli effetti che tali operazioni e procedure possono avere sul successo della vendita del prodotto. – Treccani.

L’importanza del packaging

Pensate all’importanza del packaging. La maggior parte degli alimenti – pasta, carne, farina, zucchero, bibite, acqua, vino – non esisterebbero nella loro dimensione di prodotto vendibile e commerciabile, senza la loro confezione. Questo dimostra quanto è importante il packaging, e la sua struttura, nella nostra società.

Spesso, quando andiamo al supermercato, ci accorgiamo del rinnovamento delle confezioni di prodotti che acquistiamo da sempre, ma vi siete mai chiesti il perché di questo cambiamento? Tutti sappiamo che dietro ad ogni packaging, c’è un team di esperti che studia e analizza, tramite ricerche di mercato, quali colori è meglio utilizzare per attirare i clienti, quali font per le scritte e quali illustrazioni, ma riguardo la forma e la struttura, come si muove il marketing?

Progettazione di un imballaggio

Innanzitutto, la prima cosa da tenere in conto, quanto si progetta un packaging, è la conservazione del prodotto. Vi sembrerà scontato, ma immagino che appena ho nominato la struttura e la forma, avete immediatamente pensato alle confezioni più colorate ed elaborate che abbiate mai visto, che più vi piacciono, appartenenti a brand molto noti. 

Ad ogni modo, ogni elemento necessita la propria confezione di un determinato materiale, per essere conservata al meglio. In particolar modo ci si riferisce agli alimenti, ma questo presupposto vale anche per qualsiasi altro tipo di prodotto. Solo dopo aver curato questo aspetto è possibile aggiungere la parte estetica o emozionale. 

Inoltre, gli imballaggi devono avere spazi abbastanza estesi, per permettere una lettura scorrevole per tutti – non come in alcuni prodotti, in cui sembra di dover leggere i bugiardini dei medicinali… -, per garantire le informazioni obbligatorie per legge (il peso degli ingredienti, il luogo di produzione, le modalità di conservazione e la scadenza) e le informazioni comunicative (la storia di come nasce il prodotto, i valori nutrizionali, ecc.).

Il packaging raccoglie l’essenza del prodotto e crea la sua identità. Per questo motivo è necessario concentrare energie e risorse nel processo di sviluppo e creazione, di questo. 

Avete mai sentito parlare del “wrap rage” ?

Questa espressione viene tradotta in “rabbia da imballaggio”, e descrive la frustrazione e il nervosismo che il cliente prova di fronte ad imballaggi scomodi e complessi da aprire. 

Questo fenomeno, spesso sottovalutato, è determinante nel successo o meno di un prodotto, e in conseguenza, riflette, inconsciamente, l’impatto che il brand suscita nella mente del consumatore.

Quando il cliente acquista un prodotto, che sia in un negozio fisico, o che sia un pacco arrivato per posta, il momento dell’apertura si rivela fondamentale nel percorso del consumatore, che, ansioso, e allo stesso tempo smanioso, vuole impiegare il minor tempo possibile per scartarlo, e toccare con mano il prodotto. Moltissimi sono, però, i prodotti wrap rage”. 

TÜV Italia garantisce il “frustration-free packaging”

In risposta a questo fenomeno, il laboratorio TÜV Italia, esegue test specifici finalizzati a garantire e verificare il “frustration-free packaging”, grazie alla certificazione rilasciata dall’International Safe Transit Association (ISTA). 

L‘obiettivo è: ridurre la ‘rabbia da imballaggio’, per rendere l’apertura dei pacchi un’esperienza piacevole e priva di stress. 

Non siamo più negli anni ’50/’60, in cui al centro del mercato c’era esclusivamente il prodotto; oggi è il cliente, con le sue esigenze e necessità, che viene posto al centro di tutto. Perciò un brand che dimostra di impegnarsi nell’ottimizzazione dell’esperienza di acquisto, sicuramente sarà avvantaggiato e verrà maggiormente apprezzato dai consumatori, già in partenza. 

Il segreto è conciliare funzionalità, estetica, e riconoscibilità. Non sono importanti numerosi fronzoli e varianti diverse per ogni prodotto della linea di un brand; piuttosto è meglio avere un packaging simile o uguale, con variazioni minime, per renderlo immediatamente riconoscibile al consumatore. 

Immagine: https://www.cart-one.com