Takashi Murakami in esclusiva al Kyoto City KYOCERA Museum of Art

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Una celebrazione dell’arte e della cultura giapponese attraverso gli occhi di uno dei più grandi artisti dell’arte contemporanea.  

Una vera novità per l’artista giapponese Takashi Murakami, che dopo otto anni torna trionfante nel suo paese d’origine e per la prima volta al di fuori di Tokyo, in occasione del 90° anniversario del Kyoto City KYOCERA Museum of Art. Il museo festeggia con una mostra a lui dedicata, ospitando oltre 170 opere fino al 1 settembre 2024.


La mostra intitolata “Takashi Murakami Mononoke Kyoto” presenta opere nuove, serie rappresentative e altre celebri come “Dragon in Clouds – Red Mutation” e lavori scultorei come “DOB in the Strange Forest” e “Dragon Heads – Gold”.


L’esibizione si tiene a Kyoto, una città che fu centro di attività per i pittori del periodo Edo (1615 – 1868), periodo che ha sempre affascinato Murakami sin dagli albori della sua carriera. Non a caso il suo stile, denominato “superflat”, nasce dall’unione dell’Ukiyo-e (corrente artistica del periodo Edo), con lo stile manga, anime e Kawaii.

Dragon Heads – Gold

Ma chi è Takashi Murakami? 

Classe 62,  formato alla National and Fine Arts and Music University di Tokyo, dove affina la sua cultura sulla pittura giapponese.
Dopo gli studi si trasferisce a New York, dove entra in contatto con la Pop Art, Andy Warhol e successivamente Jeff Koons. 
Durante questo periodo Murakami sperimenta le ibridazioni culturali, utilizzando forme artistiche espressive diverse. È proprio in questo periodo, alla fine degli anni 90’ e i primi 2000, che il suo nome inizia a fare il giro del mondo. Ha esposto in numerose mostre e manifestazioni internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, la Fondation Cartier di Parigi, oltre ai più rinomati musei di arte contemporanea degli Stati Uniti. 


Vanta anche collaborazioni come con Issey Myake nel 2000, Louis Vuitton nel 2003, Vault by Vans nel 2015 e molte altre.

Dragon in Clouds – Red Mutation

Murakami, definito dalla rivista Time come “il più influente rappresentante della cultura giapponese”, famoso per aver elevato temi legati alla sottocultura dei manga a soggetto artistico, in modo simile a quanto fece Roy Lichtenstein con i fumetti. Allo stesso tempo, tratta temi di sensibilizzazione, rendendo le sue opere icone monumentali di denuncia sociale.

Con il suo contributo, Takashi Murakami si aggiunge alla lista degli artisti che hanno segnato l’arte postmoderna, rivelando nella sua pittura un punto di fusione tra antico e moderno, nella continuazione della cultura giapponese.

Foto:Pinterest