Uno sguardo su Oara, l’attrice e cantante lancia il singolo Odette

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Oggi cantante, ieri modella e attrice, domani viaggiatrice. Artista poliedrica ed eclettica Eleonora Albrecht, in arte OARA, lancia il singolo in inglese Odette. Un passaggio di testimone per tre generazioni, dalla madre, a lei, alla figlia. 

Da dove deriva lo pseudonimo Oara?

Ho deciso di usare Oara un po’ perché richiama Eleonora, che è il mio nome, e perché volevo avere un nome che rispecchiasse una fase della mia vita diversa, il mio percorso musicale. Volevo creare un alter ego, un altro personaggio.

Come sei approdata alla moda e come sei diventata una modella?

Già alle medie sognavo di diventare una modella. Abitando a Roma, sono entrata in contatto con un’agenzia che organizzava concorsi per Elite Model Look, dove ho partecipato ad un concorso a 13 anni. È stato questo il mio primo approccio alla moda. Ovviamente ero abbastanza incapace, ma dopo essere entrata nell’agenzia, ho fatto un corso e ho imparato la posa fotografica, il portamento, lo stare davanti alla macchina da presa, cose da vera modella. Poi ho iniziato a lavorare verso i 14 anni e mi sono trasferita a Milano. 

Qualcosa che non ti scorderai mai della tua carriera come modella?

L’esperienza più bella in assoluto ha a che fare con il mondo dell’arte. Mi sono ritrovata a fare la modella per Vanessa Beecroft, all’epoca considerata l’artista italiana contemporanea più conosciuta all’estero. Questo progetto è stato molto di nicchia, magari non era glamour per l’epoca, ma sono rimasta nella storia dell’arte. Ci sono le mie immagini che sicuramente sono a casa di qualcuno, in qualche parte del mondo.

Ho collaborato molto anche con fotografi artisti. Qualche anno fa ho incontrato una coppia di fotografia americani, i Formento + Formento. Abbiamo realizzato degli scatti, uno di questi a Parigi, con una suora e una sigaretta. È in tutto il mondo. Hanno fatto un locale a Hong Kong dove hanno messo questo scatto alla parete. 

Sono quelle cose che non ti aspetti.

Uno sguardo su Oara, l'attrice e cantante lancia il singolo Odette
Oara in “Fumo Num Cinecittà Italia”

Dopo la tua carriera come modella hai intrapreso la strada della recitazione. Ti piace andare a teatro? Lo frequentavi già prima di iniziare gli studi di recitazione? Come ti sei appassionata a questo mondo?

Quando sono andata a Parigi, a 17 anni, ho fatto una scuola di stilismo per due anni, dove sono entrata in contatto con le grandi case della moda, da Dior a Karl Lagerfeld. Ed è li che mi sono resa conto che non volevo più proseguire con la moda. Così ho iniziato lì un percorso di studi di recitazione, a 19 anni. Io sono nata e cresciuta nel teatro, ho una famiglia di artisti, i miei genitori erano ballerini classici, e ho sentito una voglia di approcciarmi a questo mondo, come espressione di me stessa. Come da modella, la recitazione ha sempre a che fare con il proprio corpo, anche se in modo molto diverso.

Ti piacerebbe continuare in questo ambito, oppure è solo acqua passata?

Il teatro è stata la partenza, poi ho fatto molte fiction e cinema. Non saprei, io continuo comunque a recitare, ho fatto vari progetti, ho appena fatto una serie su Sky che uscirà tra poco (ndr. Ritoccati, quarta stagione). Ma ora faccio solo cose ad integrazione con la musica.

Ti sei cimentata anche della direzione di cortometraggi e video art. Preferisci stare davanti o dietro alla telecamera?

Tutte e due. Mi piace creare e immaginarmi i film, fare il montaggio e le inquadrature. Infatti le regie di questi miei ultimi videoclip li ho fatti io. Sono assolutamente meticolosa su questo. Mi diventa complicato spiegarlo a qualcuno, quindi preferisco farli io. 

Fra tutti questi ambiti (recitazione, moda e musica), in quale ti senti più te stessa, e con quale riesci ad esprimerti al meglio?

Penso con la musica, perché a differenza della recitazione, in cui hai un personaggio con una storia e con cose diverse da te, la musica è una forma di libertà. Quando fai un film è tanto un lavoro di squadra, non sei tu che decidi cosa ti metti, i capelli non li decidi tu. Invece, con la musica io sento di volere esprimere qualcosa e lo faccio. Per esempio, il mio singolo dell’anno scorso, Je Danse, parlava proprio di questo. Il sogno di tutti, quando fai arte, è cercare di creare un messaggio universale che parli a più persone, ma se a me va di creare qualcosa è perché lo sento e ci credo, poi se agli altri non gli sta bene, amen.

Il tuo primo singolo, “Sono in vacanza” lo hai tradotto in francese. E anche l’ultimo uscito, “Il regalo più speciale”, è nato in inglese e poi l’hai tradotto in italiano oppure viceversa? Come mai queste scelte? 

Il brano in francese mi era stato richiesto dalla mia etichetta, visto che io sono bilingue francese. Mentre il brano di natale era proprio nato in inglese, poi, dopo averla fatta, ho deciso di farla in italiano, ma ha funzionato molto di più quella in inglese. Ora Odette, il brano in uscita venerdì 22 marzo, era già nato in inglese, e ho deciso di lasciarla cosi com’è. Perché sento che quando una canzone nasce in un modo vada lasciata così. 

Parlando del singolo esce Venerdì 22 marzo. Da cosa deriva il titolo Odette? Ha a che fare con la protagonista del balletto Il Lago dei Cigni? 

Il titolo è proprio il nome della protagonista del Lago dei Cigni, Odette, in omaggio a mia madre, Stefania Minardo, che è stata una grande ballerina classica, e che ha interpretato varie volte il personaggio di Odette

Com’è nato questo brano?

È nato con l’idea di dedicarla a mia madre. Come si vede nel video clip, diretto da me stessa, c’è una bambina – interpretata da mia figlia, che ora ha 7 anni – che aveva grandi sogni e speranze di diventare una ballerina, ma tutti le dicevano che non sarebbe stata in grado, perché non aveva le caratteristiche fisiche. Mentre, lei, invece, con tanta passione e tenacia è riuscita a raggiungere alte vette, come ha fatto mia madre. Con questa canzone volevo creare un passaggio di testimone da mia madre a lei. 

Ma il messaggio generale è rivolto a tutti coloro che pensano di non farcela, perché gli altri gli dicono “Non ce la farai mai”. Non bisogna abbattersi, perché nessuno è in grado di dirti “Tu puoi o non puoi farlo”. Solo noi stessi sappiamo fino a dove possiamo arrivare. 

Tua madre era a conoscenza di questa canzone, ti ha aiutata a realizzarla? O per lei è stata una sorpresa?

Si ne è a conoscenza, anche perché è presente anche lei nel video clip. Ma non c’è stato aiuto, in famiglia siamo tutti molto indipendenti!

Dove ti vedi in un futuro prossimo? Ti piacerebbe esplorare nuovi mondi?

A meno che non mi prenda il matto, per ora no. Ho iniziato anche a fare la dj e questa cosa mi sta prendendo un sacco di tempo. Qualora decidessi di abbandonare la carriera artistica viaggerei, altra mia grande passione, ma sicuramente non in un futuro prossimo ma in un futuro molto lontano.

Immagine: https://www.galerie-goutal.com/formento-formento/

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