L’appuntamento che monopolizza tutti i media del settore e non solo: la MFW. Un “rendez-vous” che oggi è diventato accessibile a tutti.
La Milano Fashion Week nasce alla fine degli anni Cinquanta, nel cuore di quel periodo in cui la moda italiana inizia a capitalizzare sul concetto di bello italiano. Sul glamour di un cinema che dettava legge in tutto il mondo, sull’immagine di seducenti attrici e attori charmant. Sessantacinque anni di storia per quei 15, 20 minuti – tanto poco dura in media una sfilata. 15, 20 minuti che possono decidere un trend che sarà seguito in tutto il mondo e decretare il successo o fallimento di un brand.
È il 1958, e Milano è destinata a diventare una delle Big Four: le capitali che dettano legge sul mondo della moda. Ospitando due volte l’anno una settimana della moda. Anno dopo anno, la Milano della moda si configura per quello che è ora. Il polo delle multinazionali del lusso, la città dei grandi brand, il luogo dove bisogna esserci. Il Quadrilatero della Moda (Via Monte Napoleone, Via Della Spiga, Via Manzoni e Corso Venezia) è leggenda.

Cos’è cambiato nella moda?
La moda è diventata sfortunatamente troppo accessibile a tutti. Di questi tempi chiunque può ritrovarsi sulla cover di un magazine o a calcare una passerella.
Vittoria Ceretti
Inutile negare però che ad oggi della settimana della moda milanese passata, quella esclusiva, elitaria e direi quasi magica proprio per il suo alone di irraggiungibilità ne abbiamo solo un vago ricordo. Una leggenda. Bisogna ammettere infatti che con l’evoluzione di Tiktok c’è stato un cambiamento anche nel sistema della moda. Infatti la nuova frontiera dello storytelling di moda ha trovato nel nuovo social la piattaforma più adatta per la cronaca di sfilate, dietro le quinte e look.
Quando una foto non basta per raccontare un intero universo, ecco che il formato video diventa l’alleato irrinunciabile per allargare la propria narrazione. Dopo anni passati su Instagram, sono sempre di più le influencer di TikTok, piattaforma in cui sperimentare con format e contenuti inediti, le invitate preferite alle sfilate, mostrando il dietro le quinte del fashion system e del mondo inaccessibile delle sfilate.

Per accedere in “prima fila” alla MFW, senza limitarsi a post Instagram e scatti di street style, TikTok è la piattaforma giusta. Non a caso infatti ora alle sfilate non sono presenti solo i grandi nomi, star internazionali o esperti del settore, ma spopolano tra le prime file decine di influencer, ma non parliamo di Chiara Ferragni, che in modo o nell’altro negli anni si è costruita un personaggio che della moda ha fatto il suo lavoro. Parliamo di tutte quelle ragazze che durante la pandemia hanno avuto un successo incredibile su Tiktok mostrando i loro daily e le loro colazioni.
Giovanissime ragazze che invadano le sfilate, tutte vestite uguali, tutte in gregge come delle pecore, che vengono subito chiamate per assistere alle presentazioni dei brand. Perché ad oggi ritenute il miglior modo per avere visibilità. Ed è qui che si perde tutto il gusto, tutti l’incantesimo, tutta la bellezza. Insomma per il marketing, che è sempre al primo posto, l’inaccessibile Milano Fashion Week è diventata un porto di mare dove puoi trovare chiunque.

Anche il King della moda, il nostro Giorgio Armani, si è espresso su questa questione, mostrando tutto il suo “risentimento”.
Io sono stufo di vedere una matta che gira in mutande in via Montenapoleone a Milano. Donne trasformate in un oggetto del desiderio e se c’è un 50 per cento degli uomini che le ama così, c’è un 50 che dice di no
Giorgio Armani
Insomma la MFW è cambiata, si è trasformata, evoluta, e se da una parte quest’apertura è anche piacevole, dall’altra però bisognerebbe scegliere le influencer anche con un criterio. La cosa certa però è che queste giovani ragazze di Tiktok non sono ancora riuscite, e direi per fortuna, ad approdare a Parigi. E questo è il segnale che ci sono delle differenze tra una città e l’altra. Non solo nelle collezioni, ma anche nella scelta degli invitati. E Parigi per ora rimane al primo posto tra le capitali della moda.