«Al centro di questa collezione c’è l’amore per la moda, il nostro amore per la moda». Quella della Signora è una visione del tutto romantica della moda. Dove l’abito si intreccia con la storia dell’uomo.
La sfilata di Prada nasce da un interrogativo: perché l’uomo si veste? La nostra Miuccia ha deciso di onorare la storia ricordando a tutti che dietro l’essere umano e dietro cose superflue come i vestiti c’è sempre una spiegazione e soprattutto ci sono anni e anni di storia. L’uomo ha iniziato a vestirsi come bisogno primario, per protezione. Con il tempo però la moda è diventata abbellimento e distinzione. L’abito è diventato un mezzo, da una parte per conformarsi a determinate classe sociali e dall’altra invece per differenziarsi dalla massa. Proprio come ci hanno spiegato sociologi come Simmel o Veblen, la moda non è solo abbigliamento, ma sono tutti quei fenomeni sociali e culturali che si diffondono e riflettono nella società.
Questa è una collezione plasmata dalla storia. Si tratta di comprendere chi eravamo e perché ci vestivamo così. Si tratta di ricordare il nostro passato e di usare questa conoscenza per andare avanti.
Miucia Prada
Ha spiegato la stilista, che assieme a Raf Simons ha dato forma a un guardaroba fatto di silhouette delicate, tessuti maschili e accesi contrasti cromatici. Il colore è parte integrante di questa variegata narrazione. A predominare sono i toni del bianco e nero, accesi da inaspettati flasha tinte sature su twin set dalle linee impeccabili e abiti off the shoulders in nylon, ma anche su camicie a righe e décolleté con tacco kitten, già decretate dagli addetti ai lavori nuovo, irrinunciabile fashion fetiche.
Ci sforziamo di creare qualcosa di bello. E non si può parlare di bellezza senza guardare al passato, alla storia della bellezza che non si può cancellare e che ne definisce la nostra idea oggi. In questo momento così complicato, è fondamentale conoscere la propria storia, chi siamo e da dove veniamo.
Una riflessione che si traduce in tubini “infiocchettati”, completi in Principe di Galles portati su polo accolatissime e gonne double a metà polpaccio. Nella visione del duo Prada-Simons convivono epoche, cliché, stili. Così la sottoveste di raso matcha con la varsity jacket in stile college, il cappello di ispirazione militare si veste di piume, il cappotto anni ‘50 diventa un parka tecnico.
La storia di Prada può essere riassunta con una sola parola: Romanticismo. Quel romanticismo che elogiava la storia e la difendeva. I Romantici infatti affermavano che la storia andasse accettata come ogni momento della vita umana: essa è un processo naturale di cui ogni momento è irrinunciabile ed ha ragion d’essere. Perché noi siamo quello che siamo stati, e dal passato possiamo costruire il nostro futuro. Quindi grazie a Prada che ancora una volta ha messo in scena una lezione di moda e di vita!
Foto: Vogue Runway