Walter Chiapponi debutta per la prima volta come direttore creativo di Blumarine, alla Milano Fashion Week donna. Per la prima volta il brand si apre al guardaroba maschile, dopo anni in cui ha parlato solo la lingua femminile.
“Si tuffa nella notte come gli altri vanno a casa febbrile nell’impaziente città. I suoi vestiti sono fatti dalla città stessa: il rumore rilassante delle autostrade, i bar nella mattina presto, più movimento che colore, e i molti peccati l’hanno annoiata un po’, niente è abbastanza frivolo per lei, ma tu, città notturna e il modo in cui ti muovi ancora più veloce nel suo sguardo”. Questi i versi di una poesia lasciata come per un caso sulle sedute della sfilata di Blumarine.
Più che un manifesto, la poesia però si può trasformare in una didascalia dei vestiti della collezione: in un atteggiamento sospeso fra il sonno e la veglia scorrono abiti sottoveste e cappotti in lana lavorata a punto pelliccia, vestitini sottili maculati e giacche-camicia in pelle. Uomini e donne accomunati da un sentire comune: il vestito come stato d’animo.
Lì dove c’erano le rose ora ci sono degli intarsi sulla pelliccia di lana di un bomber indossato da un uomo. Che entra a sorpresa in un marchio che ha sempre parlato solo di donne. Ma anche dove c’erano gli orli di pelliccia ora ci sono pon pon e il ricordo delle rose è anche nelle stampe delicate di piccole rose stampate sui pigiami in seta. Walter Chiapponi si assume con questa formula il compito di riportare il marchio a una nuova rilevanza. Il debutto ha un aspetto programmatico, il futuro ci dirà il resto.
A commuovere tutti però è l’omaggio che il nuovo direttore ha deciso di fare a Dvide Renne. Al termine della sfilata infatti quando Chiapponi è uscito a salutare i suoi ospiti, entusiasti della sfilata, nella parte posteriore della sua maglia c’era il nome di Davide, che troppo presto ha abbandonato il mondo della moda e non solo. E’ stato come se per un’utile volta la moda si fosse racchiusa in un abbraccio per Davide Renne.
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