Le pagelle oneste delle canzoni in gara

da | CULTURE

Al via il Festival di Sanremo! Alla sua 74esima edizione – e quinta diretta da Amadeus – ieri sera i riflettori si sono accesi sul palco dell’Ariston per l’evento televisivo più atteso dell’anno.

Kermesse della musica, della moda e del trash del nostro Belpaese, per anni il Festival di Sanremo più che della musica italiana del presente è stato promoter della musica di cinquanta anni fa. Ma con Amadeus, già dal 2020, abbiamo visto pian piano questa rotta invertirsi. Quest’anno? Il ritorno dei Ricchi e Poveri ma anche l’esordio de’ La Sad. Loredana Bertè ma anche Geolier. Per accontentare un po’ tutti insomma: i nati prima e dopo gli anni ‘90.

Le pagelle

Dopo un primo ascolto, ecco i nostri voti alle esibizioni dei trenta artisti in gara.

Clara

Direttamente dal primo posto di Sanremo giovani, Diamanti grezzi suona come una classica canzone sanremese adattata all’anno in cui viviamo. Ballabile, riascoltatile. Ma Clara ha sbattuto le palpebre? Quasi inquietante.
Voto 6 e mezzo


Sangiovanni

Sangiovanni che scende le scale mi ricorda tanto me ancora in dormiveglia la mattina. Finiscimi sicuramente sarà un successone – ma non perché una bella canzone. Voto 2


Fiorella Mannoia

Alla sua sesta partecipazione presenta Mariposa. Dalle note spagnoleggianti, travolge subito il pubblico che inizia a battere le mani a tempo. Ed è subito vamos a la playa. Il testo è profondo, la musica ti entra in testa ma sminuisce tutto il resto. Voto 4 e mezzo


La Sad

Cala il silenzio all’Ariston: La Sad e Sanremo non potrebbero essere più diversi. Eppure Autodistruttivo è la proposta più interessante sentita fino ad ora. Una Papaoutai di Stromae in chiave punk: ovvero una canzone che ti fa scatenare finché sei ignaro del suo significato. Voto 7


Irama

Tu no è travolgente. Irama trasmette tanto cantando questa canzone e ti fa venire voglia non solo di ascoltare con attenzione in silenzio, ma di cercare il brano sulle piattaforme di streaming per riascoltarlo ancora. Voto 8 


Ghali 

Le aspettative sono alte. E forse sono un po’ deluse. Casa mia è piuttosto commerciale ma funziona perché é Ghali a cantarla (e interpretarla) sul palco – in un total look Loewe che sprigiona Winx vibes. È come vedere dall’esterno una festa con solo ospite Ghali alla quale si vorrebbe essere invitati. Voto 7

Ghali in Loewe per la prima serata di Sanremo
image credits: Fanpage


Negramaro

Ah, non è Mentre tutto scorre. Non siamo nel 2005. È Ricominciamo tutto e sarà sicuramente un successo discografico per i Negramaro. Che piaccia o meno. E potrebbero anche ambire al podio. Voto: 7 e mezzo


Annalisa

La grande favorita di questa edizione. Sinceramente è un tormentone pop-commerciale come tutti gli altri di Annalisa. Frizzante e assolutamente ballabile, non può non entrarti in testa. Ma non posso fare a meno di chiedermi cosa ne pensi Morgan. Voto: 7


Mahmood

Come detto anche da Mengoni presentandolo, Mahmood è in grado di trasformare ogni sua partecipazione in una vittoria. Come sempre, poco Sanremese ma Tuta Gold ha il sound che serve per riaccendersi alle dieci e mezza di sera quando si è solo al nono artista in gara. Voto: 8 e mezzo


Diodato 

Ti muovi è puro cantautorato Sanremese. E Diodato ha la capacità di trasportare lo spettatore con grande eleganza nelle sue canzoni. Nel 2020 funzionò, vedremo quest’anno. Voto: 7


Lordana Bertè

La Bertè come sempre fa parte di una categoria a parte. E di un festival a parte. Tra tanti aspiranti rockettari quest’anno in carreggiata, l’unica vera anima rock è la sua. Pazza e scosciatissima. 7* anni. Loredana, insegnaci. Voto: 6 e mezzo

Loredana Bertè in Valentino per la prima serata di Sanremo
image credits: GQ Italia

Geolier

Tante polemiche prima dell’inizio del festival per la i p’ me, tu p’ te di Geolier, completamente in napoletano. Commerciale, orecchiabile. Secondigliano approda a Sanremo. Fa davvero malessere e solo per questo piacerà (forse non a tutti). Voto: 6


Alessandra Amoroso

Fino a qui è una ballad poetica, elegante. Ma non indimenticabile. Anche l’esibizione, soprattutto così tardi, funge da ninna nanna e non aiuta. Voto: 5 e mezzo


The Kolors

Ei furono Colapesce Dimartino con la loro musica leggerissima. Poi La Rappresentante di Lista con mani e piedi. Quest’anno sono i The Kolors. E a un battito di ciglia da Italodisco, tutte le radio italiane ringraziano per Un ragazzo una ragazza. Noi ringrazieremo meno nell’arco di un mese. Voto: 7


Angelina Mango

Altra favorita per la vittoria. La noia insegna come portare il raggaeton sul palco dell’Ariston. Grande estensione vocale di Angelina Mango, anche se le aspettative erano molto più alte. Cosa ricorderemo domani? Il titolo della canzone ripetuto in loop nel ritornello e un outfit più che discutibile. Tanta noia. Voto: 5

Angelina Mango in Etro per la prima serata di Sanremo
image credits: Fanpage

Il Volo

Grande sorpresa della serata. Con Capolavoro il trio lascia andare il canto lirico per aprirsi al pop. E i tre tenori ne escono davvero valorizzati. Il Volo non è più solo per le nonne. Voto: 8

Big Mama

La rabbia non ti basta è il grido di rivalsa incanalato in musica da Big Mama. Visibilmente emozionata ed entusiasta sul palco dell’Ariston. Per questo non sempre perfetta, ma chi siamo noi per giudicare? Viva l’emozione! Voto: 7


Ricchi e Poveri

I Ricchi e Poveri in formazione ridotta sono stati contagiati dall’elettropop. Alla mezza se la cantano e se la ballano alla grandissima, come se fossimo negli anni ’70. Ma non tutta la vita è la canzone di questo festival. Dell’Italia che se la beve e se la balla nelle piazze. Voto 6 e mezzo 


Emma

Apnea ha quel sound dance anni ’80. Emma è intonata e grintosa. Solite cose. Già dimenticata. Voto: 4 e mezzo


Nek e Renga

Sono la coppia che a Sanremo funziona. Sempre. E magari se Pazzo di te fosse semplicemente un singolo, molti di noi non lo ascolterebbero neanche. Ma, forse per la complicità tra i due artisti – perché far riuscire un duetto non è cosa facile – fa piacere ritrovarli al Festival. Voto: 7


Mr. Rain

A chi non conosceva Mr.Rain prima dello scorso anno, Due Altalene sembrerà una Supereroi 2.0 senza effetto sorpresa. A tutti gli altri, un’altra poesia nello stile del rapper lombardo. Ma forse quest’anno il grande pubblico non ne sarà ammaliato più. Voto: 7


bnqr44

A prima vista sembrano una parodia del rock-grunge anni ’90 per rivelare poi carattere con una bella presenza scenica. Fresca, come la loro Governo Punk. Dalla quale magari ci si poteva però aspettare un po’ più di contenuto. E invece nel testo il carattere viene a mancare. Voto: 5 e mezzo


Gazzelle

Uno stile che si riconosce, quello di Gazzelle. Tutto qui è una ballad che però non sa di nulla di nuovo. Purtroppo. Voto: 6

Dargen D’Amico

Vincitore per l’outfit della serata. Il completo-orsacchiotti di peluches-customized fa volare. E Onda alta è già un tormentone. Rap, pop e dance si incontrano in una canzone che è l’incontro perfetto tra il Dargen D’Amico più commerciale degli ultimi tempi e quello del calibro de’ Il ritorno delle stelle. Nonché una bella presa di posizione politica. Voto: 9

Dargen D’Amico in Moschino per la prima serata di Sanremo
image credits: GQ Italia


Rose Villain

E abbiamo anche il pezzo da discoteca di questa edizione. Click boom è un ottimo mix urban-melodico che ti entra in testa e non ne esce più. E fa click, boom boom boom. Voto: 7 e mezzo


Santi Francesi

I Santi Francesi piacciono tanto al pubblico finché sono in una competizione televisiva. E poi si dimenticano – prima di Sanremo giovani hanno partecipato ad Amici e ad XFactor raggiungendo il primo posto nell’edizione 2022. L’amore in bocca funziona in ogni suo aspetto, ma la terza volta sarà quella buona? Voto: 6 e mezzo


Fred De Palma

Il cielo non ci vuole racconta di un amore travagliato in chiave urban-dance. La musica ricorda vecchie sonorità del panorama rap americano anni ’00. E forse è questa la vera arma vincente di Fred De Palma. Voto: 7


Maninni

Amadeus ha tenuto in un cassetto questa canzone per un anno, ma perché? Spettacolare è Sanremese all’ennesima potenza. Ha il pedigree dei grandi successi degli ultimi vent’anni. Voto: 7 


Alfa

Il meglio arriva poco prima delle due di notte. Vai! è giovane, fresca. Abbiamo il manifesto della GenZ. Perché il mondo è troppo grande per pensare in piccolo. Anche gli One Republic apprezzerebbero. Voto: 9

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Il Tre

Fragili è una bella canzone, per una bella presenza e un ottimo rap de’ Il tre. Però non fa abbastanza. Al secondo ascolto magari andrà meglio, ma stasera resta uno sbiadito seppur piacevole ricordo. Voto: 6 e mezzo