Divise in Couture e Made-to-order, le nuove collezioni bridal firmate Vivienne Westwood presentano una “classica” sposa barocca.
Il vestito da sposa è una delle cose più sognate e volute da buona parte delle ragazzine in tutto il mondo. Ricordo di aver iniziato a pensare a quale sarebbe stato il vestito giusto ancora prima di capire che per sposarmi avrei dovuto scegliermi anche qualcuno da portare all’altare.
Sapevo che l’avrei voluto sicuramente bianco e super deciso, ovviamente definizione imparata da uno dei mille reality show sugli abiti da sposa che vedevo passare in tv. Poi con il passare del tempo e con l’affinarsi del gusto ho capito che una delle cose fondamentali che avrei voluto nel mio vestito, a prescindere da tutto, era che fosse firmato Vivienne Westwood. Sicuramente in questa decisione ha avuto il suo ruolo la scelta dell’abito di Carrie Bradshaw nel film di sex and the city.
Vivienne Westwood ha una storia di decenni nella creazione di abiti da sposa.
La super designer dal gusto ribelle fece uscire i suoi primi abiti da sposa poco più di 25 anni fa nel momento in cui l’aspetto couture si faceva sempre più importante nel suo atelier londinese. I suoi abiti Bridal si fanno spazio grazie alle silhouette decostruite e i corsetti scultorei. Tutto molto irriverente, proprio come la stilista in persona.
La sposa Vivienne Westwood è da sempre una sposa audace e barocca.
Lo stesso vale per la collezione Bridal 2024, rigorosamente Made-to-order e couture. Le collezioni vengono mostrate con una serie di fotografie scattate a Parigi. I protagonisti delle foto sono persone reali, più che modelle, riprese nei loro ambienti raccontano la loro storia d’amore. Questa può essere qualsiasi cosa: un’idea, una convinzione, un sentimento astratto o un oggetto. Con le loro storie però ci mostrano una società in evoluzione attraverso la tradizione dell’abito da sposa.
La collezione couture si compone di dieci look.
Troviamo Jordan e Marco, ritratti nella loro casa, i due si adorano vicendevolmente. Marco porta un completo monopetto elegante in gabardine di lana color avorio con corsetto, Jordan un abito corsettato, scollatura a strati in pizzo chantilly.
Poi Gaia, assieme alla madre Cecile. Le due vengono riprese in un momento di conforto dopo la perdita del padre. Gaia indossa un abito scenografico a bustier dall’ispirazione Rococò, con maniche a sbuffo, è in organza rosa a lavorazione jacquard, simbolo del rinnovamento. Cecile invece porta un abito dalle forme scolpite, etereo, in chiffon a doppio strato, reso più elegante da un antico drappeggio greco che vuole simboleggiare la guarigione e la speranza.
Anche la collezione Made-to-order è scattata a Parigi e presenta invece quattordici look dallo stile classico ed emblematico per la maison: silhouette nuove e rinnovate assieme a tagli storici e sperimentali.
Troviamo il modello Daria: corsetto dal profondo scollo a V assieme a una gonna a sirena dallo spacco alto. Il tutto assieme a strati di tulle arricciato ad avvolgere le spalle o da indossare come cappuccio.
Il modello Vaida invece è senza spallina e con bustier. Presenta un sontuoso drappeggio sul corpetto e sui fianchi, è un modello raffinato per definizione.
Tutti gli abiti sono trasformabili con parti aggiuntive e accessori come strascichi rimovibili, maniche e guanti.
La collezione prevede anche dei veli, sia corti o a lunghezza classica “a cattedrale”. Prevede anche una blusa con maniche e cappuccio in tulle o pizzo.
C’è anche un aspetto dedicato alla sustainability: gli abiti fatti possono essere realizzati in una selezione di tessuti scelti proprio per la loro capacità di garantire un impatto ridotto e benefici per il clima, la natura e le persone.
La collezione inoltre è realizzata, progettata e campionata totalmente in Inghilterra. God saves the Westwood’s bridal collections!