Nato dall’esigenza di cambiamento di due sorelle durante il lockdown, il progetto Trippat è un brand di successo totalmente Made in Italy che crea copricapi originali e super colorati.
L’arte è un qualcosa di accessibile a tutti, basta avere creatività da vendere, poi nessun limite oltre al cielo. Laura e Ludovica De Luca ne sono la dimostrazione. Due sorelle giovanissime, 18 e 15 anni, di origini napoletane, hanno per le mani un grande talento che sono state in grado di sfruttare al meglio: il crochet.
Per i profani l’uncinetto, è una pratica che ci si tramanda da generazione a generazione. Ci metto la mano sul fuoco che vostra nonna e vostra madre lo sanno fare.
Le due sorelle partenopee hanno deciso di riprendere questa tradizione e renderla giovane creando copricapi originalissimi desiderati da molti, tra cui influentissimi personaggi dello spettacolo.
Ma facciamo un passo indietro.
Influenzate dalla musica e dalla cultura psichedelica tipica degli anni ‘70, creano copricapi eccezionali.
Le sorelle in un’intervista raccontano che il progetto nasce durante il primo lockdown, nel 2020. Laura e Ludovica avevano 14 e 12 anni e durante il periodo più duro per tutti decidono di non stare con le mani in mano e per superare la difficoltà del momento decidono di fare un ritorno alle origini per conoscersi meglio.
In quel momento riscoprono l’uncinetto e ne imparano l’arte grazie alla nonna, Mena.
Per loro il lavoro dell’uncinetto, per come viene eseguito, ti obbligava a rallentare e a riprenderti il tuo tempo.
Appena hanno imparato il come hanno deciso di cambiare il perché, rendendosi conto di poter creare qualsiasi cosa partendo da zero, decidono di cambiare il risultato classico dell’uncinetto.
Così nascono i loro copricapi originalissimi e con questi il loro progetto Trippat.
Cappelli colorati, balaclava con le corna dalle mille sfumature, le idee qua non mancano. Il modello del cuore per le due è l’ONI, un cappello con le corna che riprendere dalla tradizione giapponese la figura del demone, personaggio dalle mille contraddizioni e sfumature. Questo modello ha portato fortuna al marchio delle due, a detta loro per via della sua unicità, lo credo anche io.
L’unicità sta anche nel target a cui puntano: chiunque abbia il coraggio di non omologarsi e che vede la vita come un continuo viaggio.
I cappelli sono arrivati poi su teste importanti, da Madonna per il suo “Celebration Tour”, a Marracash. E poi ancora: Venerus, Jovanotti, Noemi e altri ancora. Il brand ha avuto il successo che meritava e ancora oggi se lo tiene stretto.
Unicità e consapevolezza delle proprie origini è quello che sicuramente contraddistingue il progetto, oltre ai bellissimi colori e le forme originali dei loro copricapi.
Anche il nome ne è la prova: Trippy Hats inizialmente, diventa Trippat passando di bocca in bocca ai parenti che non ne azzeccano la fonetica e ne coniano una versione nuova, poi adottata dalle due sorelle.
Bello questo stravolgimento di storia, bella questa voglia di fare, bellissime queste creazioni.
Decidendo di staccarsi dallo stereotipo di “attaccati allo schermo” affibbiato ai giovani hanno dato prova delle grandi capacità della loro generazione, che oltre ad avere le possibilità per creare qualcosa di nuovo, riesce a sfruttare la forza del mondo super accessibile dei social per tramandare la propria passione ovunque.
Complimenti Laura e Ludovica, un brindisi al successo futuro e alla vostra creatività e capacità! Un giro di applausi per voi!