A Maison Valentino va il primo round, ma la scalata è ancora lunga
Immaginate una montagna alta quanto l’Everest, 8848 m e supponete di doverla scalare insieme a migliaia di sfidanti, per riuscire a vincere il premio che si trova sulla vetta. Adesso pensate a voi come un brand, agli sfidanti come vostri competitor e al premio come l’acquisizione del titolo di “brand più sostenibile al mondo”: ognuno si muoverà a suo modo, ognuno metterà in atto strategie diverse e ognuno vorrà essere unico nel farlo, e tutto per riuscire a raggiungere quella vetta tanto lontana quanto affascinante. Tra questi, maison Valentino, il marchio romano, attualmente di proprietà del gruppo Mayhoola for Investments (Qatar), che pochi giorni fa ha presentato il suo primo bilancio di sostenibilità, relativo all’anno 2022, avvicinandosi sempre più a quella vetta ancora, però, tanto lontana.
Il cuore della maison Valentino è sempre più Green
Un’azienda sempre più eco-friendly quella di Valentino, che sembra urlare al mondo “noi ci siamo, vi ascoltiamo e per voi ci impegniamo”. Ebbene sì, maison Valentino, come molte altre aziende, s’impegna per il raggiungimento di un mondo sostenibile, come? adottando un approccio responsabile ed etico a favore di una maggiore integrità ecologica. Il suo motto? ’Let The Beauty Prosper’, ovvero “non c’è bellezza senza rispetto per ciò che ci circonda”
In conformità agli standard definiti dal Global Reporting Initiative (GRI), ovvero i punti di riferimento per le organizzazioni di tutto il mondo, che, per chi non lo sapesse, vengono utilizzati per misurare e comunicare le performance in termini di sostenibilità, il documento presenta sia i risultati e i dati aziendali del 2022 sia la strategia di sostenibilità di Valentino, la quale include target specifici relativi alla strategia delle 3P. Vediamo di cosa si tratta.
In gioco ci sono 3 variabili, le cosiddette 3P: Product, People e Planet, anche conosciute come “tre direttrici della sostenibilità”. Un’azienda, in questo caso Valentino, deve essere in grado di sfruttarle al massimo, stabilendo, in primis, un equilibrio tra le tre, per poi arrivare al raggiungimento di risultati etici, sostenibili e profittevoli.
«Questi obiettivi saranno monitorati nel tempo per assicurare un percorso sostenibile e coerente con i valori aziendali. Nel bilancio sono riportati i dati e le principali progettualità relative ai tre pillar, con la consapevolezza che solo misurandosi sia possibile migliorare», ha spiegato la maison guidata dal ceo Jacopo Venturini .
Si tratta di un’importante strategia aziendale che include, non solo la dimensione economica, ma lascia spazio anche a quella sociale e ambientale.
Le 3P di Valentino
Analizzando i dati e le principali progettualità relative ai tre pillar è emerso che, nella sezione Product Valentino ha effettuato 155 audit sociali e ambientali sui propri fornitori e acquistato il 90% delle materie prime, dimostrando così il suo impegno nel garantire l’eccellenza couture e la promozione dei valori etici, oltre che di artigianalità e qualità nella filiera. Motivo per il quale, la Maison ha deciso di lanciare il Creating Shared Value, hub digitale interamente dedicato ai progetti legati all’etica e alla sostenibilità.
Per la seconda P, ovvero People, entra in gioco la la sostenibilità culturale e la responsabilità sociale dell’azienda, che nel caso di Valentino, presenta un resoconto sulle persone all’interno del gruppo (al 66% donne), e sulle iniziative di giving-back a supporto delle community, assieme alle informazioni sulle attività di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: nel 2022 l’89%, dei dipendenti di Valentino ha ricevuto un regolare revisione del suo percorso professionale. L’obbiettivo? formare l’80% dei propri dipendenti sulla strategia di sostenibilità entro il 2026, mentre è fissata al 2030 la data entro cui garantirà che il 100% dei dipendenti delle operazioni-quartieri generali siano coperti da un sistema di gestione della salute e della sicurezza.
Infine, per l’ultima sezione dedicata al Planet, l’azienda rivela i valori dell’impronta di carbonio per il 2021 e 2022, al fine di potenziare una consapevolezza sempre maggiore sull’impatto che le operazioni aziendali hanno sull’ambiente. Non mancano poi progetti di upcycling ,volti a dare una seconda vita ai capi e tessuti della maison, vedi Valentino Sleeping Stock e Valentino Vintage.
La vetta è ancora lontana, ma maison Valentino non sembra aver timore di scalare il monte più alto al mondo.
Che il secondo round abbia inizio.