“Non è mai troppo tardi”: la televisione come mezzo di diffusione della cultura

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Il 15 novembre 1960 viene mandato in onda per la prima volta il programma che ha alfabetizzato migliaia di italiani: “Non è mai troppo tardi” condotto del maestro Alberto Manzi.

Chi ha detto che lezioni a distanza fossero solo uno svantaggio?

Forse nel 2020 si… ma nel 1960 furono il mezzo più efficace per alfabetizzare e far conseguire il diploma di licenza elementare a 35.000 persone.

1960. La situazione storica. 

Siamo nel 1960 in Italia, dove la media nazionale ha un livello di alfabetizzazione ancora relativamente basso, nonostante il progresso avvenuto un secolo prima, dall’Unità d’Italia in poi. Passando per la riforma Gentile – la quale prevedeva l’elevazione dell’obbligo scolastico ai quattordici anni di età – , fino al boom economico degli anni ’50. In questi anni la diffusione dei mass-media è un mezzo fondamentale per combattere l’analfabetismo. Prevalentemente in televisione iniziano programmi dedicati all’apprendimento e alla cultura, rivolti a tutti coloro che a causa del lavoro precoce non avevano potuto finire la scuola o conseguire il diploma elementare. Uno di questi è Non è mai troppo tardi.

Lotta all’analfabetismo: Non è mai troppo tardi.

Non è mai troppo tardi, era il programma condotto dal maestro Alberto Manzi e realizzato in collaborazione con il Ministero della pubblica istruzione, che si poneva l’obiettivo di far conseguire la licenza elementare a persone di qualsiasi età. Il titolo infatti si riferisce proprio al fatto che non si è mai troppo vecchi per imparare.

La trasmissione veniva messa in onda al cosiddetto “orario dei compiti”, prima di cena, in cui il maestro Manzi teneva vere e proprie lezioni a distanza. Grazie a video, grafiche e disegni insegnava le basi della scrittura e della lettura in italiano; si serviva di un carboncino per scrivere su un grande foglio di carta montato su un cavalletto e usava anche una lavagna luminosa, molto suggestiva per l’epoca.

Il programma, curato da Oreste Gasperini, Alberto Manzi e Carlo Piantoni e prodotto dalla Rai, rimase nel palinsesto televisivo dal 1960 al 1968 e divenne uno dei principali strumenti contro l’analfabetismo della fine del XX secolo. Si stima che circa un milione e mezzo di italiani adulti siano riusciti ad ottenere il diploma di licenza elementare!

Nel 2020, durante la pandemia, molti hanno definito la didattica a distanza inutile e insensata, senza capire il vero valore che aveva e che ci poteva dare. Ma se facciamo il parallelismo con il 1960, invece, è stata qualcosa che ha portato il nostro paese ad avanzare in qualsiasi campo e settore, perché un paese istruito ha più consapevolezza e maggiore libertà di pensiero.

Perciò se ripensiamo a tutte quelle lezioni che abbiamo seguito dal divano, in pigiama e con cappuccino e brioche tra le mani, rendiamoci conto che per l’epoca era un vero lusso e una fortuna avere la possibilità di seguire lezioni da casa per istruirsi e vivere in un mondo con meno ignoranza. 

Immagini: https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2022/12/Ricordando-il-Maestro-Manzi-e3431492-1fe0-41d6-9358-d9e076e69804-ssi.html , https://www.notizienazionali.it/notizie/arte-e-cultura/23713/non-e-mai-troppo-tardi-il-15-novembre-1960-il-maestro-alberto-manzi-inizio-le-trasmissioni-sulla-rai