Dopo 8 ore di volo ed innumerevoli controlli i nostri eroi sono arrivati a destinazione: Douala, Camerun. Pronti per iniziare una nuova esperienza.
Sono le 6 del mattino, a Milano fa freddo, e a Malpensa 5 studenti e 2 professori di Accademia del Lusso sono pronti per partire per il Camerun. Valige cariche di aspettative, dubbi e paure ci accompagnano verso il gate dove prendere il primo volo per Bruxelles.
Dopo un’ora e mezza di volo atterriamo, ma siamo ancora in Europa, a Bruxelles dove l’attesa e l’ansia per il secondo volo, molto più lungo e con una destinazione singolare, si fa sentire ancora di più. Un’altro controllo del passaporto e del visto e si va: pronti per atterrare in Africa.
7 ore si fanno sentire. Ma tra una chiacchierata, un film e la condivisione di qualche aspettativa per l’arrivo il tempo passa, non vola, ma passa. E dall’aria condizionata dell’aereo si passa al caldo umido del Camerun. Lo shock è evidente e si inizia ad avvertire una sensazione strana: essere i “diversi”. Siamo i pochi bianchi in tutto l’aeroporto. Le persone ci guardano incuriositi, il turismo qui è poco sviluppato e vedere un europeo è strano.
Sono solo innumerevoli controlli ed un surreale viaggio in macchina a dividerci dalla Laba Douala. Se vi lamentate del traffico di Milano è perché non avete mai visto una rotonda a Douala! Vi dico solo che tra motorini con su un numero non identificato di persone e macchine di fortuna abbiamo trovato anche una mucca.
Insomma il sole cala e noi arriviamo all’allogio. La situazione sembra l’inizio di una barzelletta. Ci sono 3 italiani, una messicana e 2 camerunensi seduti ad un tavolo che giocano ad Uno.
Lo shock culturale arrivati è tanto. Douala è un mondo a parte e noi non ci siamo ancora resi conto di essere dall’altra parte del mondo. Oltre la stanchezza ci assale la curiosità lo spirito di scoperta e la voglia di sapere cosa succederà domani.