In questa prospettiva tristemente consumistica e poco ecosostenibile, è bello vedere come molti brand danno invece importanza a queste tematiche, dedicando del tempo nello studio del prodotto e dei materiali. Tra le novità del momento mi piacerebbe citarvi 3 brand che hanno dimostrato che bellezza del prodotto ed eticità possono convivere benissimo insieme.
Alexander Smith
Alexander Smith fondato nel 2012 è un brand di calzature e borse nato a Londra con una mission : ‘ progettare una sneakers premium ma ad un prezzo equo.
Un perfetto esempio di lusso accessibile da utilizzare nel nostro quotidiano.
Giovinezza, creatività, indipendenza, creatività, curiosità e ambizione sono i valori che il brand vuole promuovere affiancando il tutto ad un minuzioso lavoro di ricerca e inclusività.
Alexander Smith è un brand per tutti coloro i quali credono nella forza della diversità e ne fanno un punto di forza.
I prodotti di Alexander Smith vogliono incoraggiare coloro che non hanno paura di percorrere sentieri incontaminati, e che vogliono trovare la propria strada senza per forza andare dietro le orme di qualcun altro.
Il loro approccio innovativo non è soltanto nel prodotto, ma anche nella composizione del team, nel quale tutti hanno la stessa voce in capitolo, investendo e promuovendo i giovani ambiziosi. Più che un team di lavoro, quindi, Alexander Smith ha composto una vera è propria famiglia nella quale ognuno ha il diritto ed il dovere di sentirsi libero di esprimere se stesso e le proprie idee.
Pezzo forte della collezione, oltre alla linea ecosostenibile “ACBC”, dall’estremo comfort e dalla notevole leggerezza, sono le nuove borse in prossimità di lancio, anch’esse prodotte con materiali ecosostenibili, che non rinunciano però ad uno stile audace e di tendenza.
Questa chiave di lettura ecosostenibile, attraverso l’uso delle nuove tecnologie a disposizione, fa si che Alexander Smith riduca l’impatto del fashion System sull’ambiente.
Non vi resta altro che dare un’occhiata sul loro sito, Alexandersmith.com, facendovi trasportare anche voi all’interno della loro community.
Lutz Morris
Lutz Morris è una linea di articoli in pelle di lusso handmade con sede in Germania, vincitrice del Sustainability Award 2020 di New York, che crede fortemente nello slow fashion. Tutti i prodotti vengono realizzati in maniera consapevole ed etica, con materiali di provenienza locale, abilmente lavorati da artigiani professionisti che creano un prodotto di estrema qualità e longevità.
Lutz Morris è per tutti coloro i quali vogliono creare una connessione con tutti gli oggetti che acquistano, e vogliono portarli con sé per il resto della loro vita.
Un’amore continuo e indissolubile potrebbe essere la perfetta definizione per descrivere il rapporto tra il prodotto di Morris ed il cliente che acquista, che punta a comprare meno ma DI estrema qualità.
Forbes stesso scrive: “Tina Lutz è la regina degli accessori minimal e puliti…Lutz Morris è bella senza tempo, ma ha anche un atmosfera molto contemporanea”.
In un panorama odierno che vede come protagonista un ritorno del ‘quiet luxury’, Morris ne rappresenta l’alternativa meno nota ma comunque estremamente valida.
In un’epoca quindi dove la moda è veloce e a portata di click, Morris non produce tanto per seguire i ritmi “stagioni”, di cui la maggior parte dei brand è vittima, ma ci invita a fermarci ad osservare ed apprezzare il prodotto che ci viene presentato.
Ecco nato un nuovo concetto di lusso supremo , non più sinonimo di ostentazione e consumismo, ma concetto di lusso che non si sforza solo di fare cose migliori, ma di migliorare le cose.
Vi consigliamo di visitare il loro sito, Lutzmorris.com, e le loro piattaforme social, dove potrete vedere il fashion system da una prospettiva diversa.
Arnette , sustainable Eye-wears
“Swag on the outside, sustainable on the inside”: ecco il motto di Arnette, brand giovane e frizzante specializzato nell Eye-wear, impegnato ogni giorno a rendere il mondo un posto migliore attraverso una gamma di prodotti realizzati da materiali a base biologica.
Si avete letto bene , si può essere cool anche attraverso degli occhiali derivati da fonti rinnovabili, che conservano le stesse caratteristiche qualitative di sempre alle quali siamo affezionati, utilizzando materiali riciclati anche per il packaging e tutto ciò che ruota intorno all’occhiale.
“Il futuro è nostro. È ora di compiere gesti concreti che abbiano un impatto positivo”,
sono le parole sulle quali il team di Arnette fonda il suo operato, che dal 2020 utilizza il bio-acetato, materiale che si ottiene dall’unione dell’acetato di cellulosa, una fibra proveniente dal cotone o dalla polpa del legno, e di plastificante a base ecologica proveniente da fonti rinnovabili, come cereali, barbabietole o canne da zucchero.
Stessa cosa vale per il nylon, che viene riproposto a base biologica o per le lenti, che conservano tutte le caratteristiche delle lenti tradizionali, ma presentano una formula più Green.
Anche rifiuti di plastica derivata dalla produzione di montature non vengono scartati ma raccolti e riciclati per far si che si avvii un processo circolare, che può essere ripetuto più volte, per creare nuovi modelli di occhiale senza compromettere la qualità e le prestazioni del materiale.
Ecco quindi un bellissimo esempio di un brand giovane e alla porta economia di tutti che promuove e crede a dei valori per niente scontati nella società di oggi, dimostrando che ecologico non vuol dire per forza rinuncia all’aspetto estetico di un prodotto ma anzi al contrario bellezza, tendenza e ecosostenibilità possono convivere bene insieme.
Tanto che anche sito web, arnette.com ( che vi obblighiamo a visitare) ha adottato una serie di misure volte a ridurre al minimo il consumo energetico sui dispositivi degli utenti.
Anche il servizio di logistica si avvale di fornitori che si impegnano a ridurre le emissioni, riducendo al minimo il consumo energetico.
100% sostenibile 100% cool 100% contemporaneo
Annette ha tutte le carte in tavola per essere il brand contemporaneo ( ma sopratutto del futuro) di spicco nel mondo dell’occhialeria ad un prezzo democratico.
Samuele Maria (@samuelemarialaurent)