Fendi annuncia ufficialmente la co-lab con Stefano Pilati. Lo stilista indipendente ( ex Zegna e YSL) con la sua coolness firmerà una collezione con Fendi in uscita il 26 ottobre.
Friends of Fendi: un nuovo capitolo
Fendi non è di certo nuovo alle collaborazioni. Kim Jones non ha mai fatto mistero del suo amore per le parternship creative. E dopo Skims, Marc Jacons e Versace inizia il progetto “friends of Fendi”. Ogni anno una collezione viene affidata ad un “amico” di casa Fendi e ad aprire le danze è proprio Stefano Pilati.
Il designer italiano ex Saint Laurent ed Ermenegildo Zegna, oggi alla guida del suo progetto Random Identities, firma la resort 2024 di Fendi e segna l’inizio di un avvicinamento a LVMH di cui già si sospettava qualcosa. «Stefano è uno degli stilisti che ammiro di più. Sono sempre stato innamorato del suo lavoro ed è una persona che guardo con ammirazione. Incarna perfettamente Friends of Fendi. È un amico, un’ispirazione e un designer per i tempi moderni, che guarda sempre al futuro, ponendo domande e proponendo soluzioni». Dice Kim Jones parlando di Palati.
Le flapper contemporanee di Fendi by Stefano Pilati
Dopo aver sfilato per Louis Vuitton ed essere stato seduto nel front row di Dior Stefano Palati torna sulle scene con un co-lab inaspettata. La resort 24 disegnata da Pilati trasforma le donne Fendi, borghesi ed altolocate, in flapper degli anni 20. Ispirando alle epoche delle grandi rivoluzioni del secolo veloce, i ruggenti anni 20 e gli anni 60, Pilati riscrive i codici della donna regalandole sfrontatezza ed avvenenza.
Le indipendenti donne del secolo scorso, che si permettevano di fumare in pubblico e guidare automobili da sole, sono l’icona progressista che ispira Pilati per la resort di Fendi. Trucco eccessivo, uso di alcolici ed una sessualità disinvolta sono solo alcune delle motivazioni per cui le flapper non erano ben viste dalla società perbenista del secolo scorso. Pilati riscrive i codici Fendi per la resort 24. Reinventa il motivo della doppia F creando originali stampe e jacquard. La collezione è un complesso gioco di equilibri che mixa ieri e oggi senza cadere nella banalità.
La collezione è un tuffo in un passato futuristico. Pilati si ispira a ieri per plasmare il domani. La collezione è testimonianza del grande che si cela dietro le passerelle patinate. Stefano Pilati dichiara infatti che il 90% dei modelli è stato realizzato personalmente da lui a Berlino. Comportandosi quasi come un couturier di altri tempi Pilati diventa una mosca bianca nel sistema, spiccando per professionalità e dedizione.
Voci di corridoio sussurrano un possibile prolungamento della collaborazione, confermata solo per questo progetto, e voi cosa ne pensate? Chi sarà il prossimo “friend of Fendi”?
foto: wondernetmag.com
