Mentre si spengono i riflettori sulla Milano Fashion Week, parliamo di due progetti appena presentati e che riguardano sostenibilità e circolarità. Si tratta della capsule collection ACBC x Garmont e del laboratorio sociale PRISM.
Partiamo da ACBC x Garmont.
Il marchio specializzato in calzature e abbigliamento per le attività all’aria aperta ha fatto squadra con ACBC, B Corp italiana esperta in progettazione e produzione di prodotti sostenibili. La loro unione ha dato vita a ACBC x Garmont, la capsule collection green FW 2023/24 che coniuga elementi outdoor e urban.
Lagom, il modello di scarpa proposta in versione Low e Mid, da uomo e da donna, è 100% vegan e a ridotto impatto di CO2. Il nome ha origine da un concetto svedese che rimanda alla “giusta misura”, confermando l’impegno di entrambe le realtà, ovvero creare una calzatura in materiali responsabili, di derivazione naturale oppure riciclati. E pensata per un utilizzo quotidiano.
Lagom gioca su volumi ampi, tipici delle calzature di ispirazione streetwear. Mantiene però elementi outdoor come il puntalino, la chiusura fast lace e i tasselli intagliati nel battistrada. Il tessuto principale della tomaia è il RePET, ricavato dal riutilizzo delle bottiglie di plastica a fine vita. L’intersuola in BioEVA, invece, ha al suo interno materiale biobased derivante dalla canna da zucchero. Il battistrada Garmont GTF EMERALD è in ReRUBBER, derivata dagli scarti di lavorazione della gomma.
«La sostenibilità è uno dei pilastri del brand Garmont ormai da diversi anni – racconta Davide Calcagnotto, General Manager di Garmont – e la collaborazione strategica con ACBC, primo brand footwear italiano certificato B Corp, ha permesso di accelerare e validare il nostro processo di responsabilità in questo senso. Un altro pilastro di Garmont è l’innovazione e con il progetto LAGOM abbiamo voluto esplorare territori a noi sconosciuti, come quello delle sneakers lifestyle, mantenendo l’impegno nel minimizzare l’impatto ambientale dei nostri prodotti».
Lo stesso entusiasmo risuona nelle parole di Gio Giacobbe, CEO di ACBC.
«Siamo davvero felici di presentare questo nuovo progetto, realizzato a quattro mani con Garmont. Il nostro obiettivo è quello di supportare le aziende che vogliono realizzare prodotti responsabili. Per questo motivo, abbiamo seguito ogni passo di questa creazione, dall’idea e disegno iniziale fino alla sua realizzazione. E siamo arrivati infine alla strategia di marketing per presentarla sul mercato. Il risultato è una collezione unica, che non vuole passare inosservata e che, soprattutto, rispetta l’ambiente», spiega Giacobbe.
Anche PRISM aspira a coniugare moda e sostenibilità, dal punto di vista ambientale e sociale.
I capi d’alta moda del marchio vengono realizzati da persone che arrivano dalle fasce più vulnerabili della società, principalmente rifugiati e migranti provenienti da 14 Paesi di Africa e Asia.
Il tutto avviene attraverso un processo sartoriale basato sul riciclo e l’upcycling dei tessuti spesso provenienti dalle rimanenze della produzione di alcune grandi griffe internazionali. Lo scopo è ridurre al minimo ogni scarto e rifiuto in un’ottica di circolarità.
Il progetto nasce dall’idea di Giovanni Mario Lucchesi, laureato in Relazioni Internazionali e da sempre impegnato in esperienze di volontariato. Dopo tanti viaggi all’estero in contesti di estrema fragilità, Lucchesi ha deciso di tornare in Italia e riportare nella moda non solo colori e costumi ma, anche e soprattutto, la consapevolezza maturata in anni di volontariato in Africa e Asia.
Al suo fianco nella realizzazione del progetto c’è la Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore: nasce così PRISM.
PRISM è il primo laboratorio sociale in Lombardia che, attraverso condizioni lavorative eque e dignitose, valorizza i propri sarti non solo come impiegati, ma come sapienti artigiani possessori di un sapere antico sempre pronto a rinnovarsi.
All’esperienza di Lucchesi, si uniscono la creatività e la conoscenza di moda e arte di Fabio Sasso e Juan Caro, già fondatori e direttori creativi di LeitMotiv. Oggi Sasso e Caro si occupano di accompagnare PRISM nella creazione della sua brand identity e nell’ideazione e nel design dei capi.
Multiculturalità, inclusione sociale, sostenibilità ambientale: sono questi i valori del progetto.
La coesistenza di origini, tradizioni e culture differenti provenienti da ogni angolo del mondo si fondono con le caratteristiche chiave dello stile Made in Italy. Il risultato? Capi unici nella loro originalità.
I capi firmati PRISM non sono solo abiti, ma intrecci di storie fatte di luoghi e di persone. Sono un vero e proprio viaggio intorno al mondo perché è attraverso gli abiti che si crea il collegamento tra culture e Paesi distanti.
Ogni collezione racconta una nuova realtà. E per la SS 2024 – che si intitola The Heaven’s Kingdom – l’ispirazione arriva da uno stato dell’Africa Meridionale: il Lesotho.
Il Paese, oltre che per il design e la palette cromatica, ispira il nome della collezione. Il Lesotho è infatti la nazione il cui il punto più basso di altitudine risulta essere comunque il più alto al mondo.
Al centro della collezione troviamo un design creativo che rispecchia appieno le idee e i valori fondamentali del Paese. I tessuti, realizzati utilizzando materiali di rimanenza che vengono nobilitati tramite il lavoro delle sartorie di PRISM, permettono al brand di aiutare a ridurre l’impatto dell’industria tessile sull’ambiente.
La Milano Fashion Week ha offerto l’opportunità di conoscere da vicino la capsule collection ACBC x Garmont e il progetto PRISM.
La capsule collection ACBC x Garmont FW 2023/24 è stata presentata all’inizio della settimana con un evento presso il negozio Eral55, a due passi da Corso Como. La formula scelta è stata una live performance per personalizzare le scarpe in tempo reale.
Il salone White Milano, fortemente specializzato nella moda contemporanea, è stato invece il palcoscenico perfetto per presentare PRISM e le sue creazioni.
La MFW si conferma dunque ancora una volta come un ottimo momento per parlare di argomenti fondamentali quali multiculturalità (o multiculturalismo), inclusione, sostenibilità, circolarità. Fondamentali e ormai imprescindibili.