Nella nostra sezione “Sostenibilità” oggi parliamo di re-commerce. Il fenomeno che interessa quasi l’82% dei consumatori a livello globale secondo una recente indagine di TechCrunch. Sostenibile per il pianeta e non solo.
L’aspetto sostenibile
È come se le tematiche legate alla sostenibilità ambientale toccassero molto più i Millenials e la GenZ degli adulti – che poi ci racconteranno il loro segreto per sopravvivere al caldo di questi giorni, ad esempio. E sono difatti queste le categorie di target predilette dalle piattaforme di re-commerce. Quelle piattaforme, sempre più sponsorizzate anche in televisione e non solo sui social, che permettono di acquistare capi di seconda mano in ottimo stato o di rivendere i propri. Come la più longeva Depop o la più ammiccante Vestiaire Collective.
Parliamo di tutte realtà che puntano sulla circolarità dei prodotti al fine di abbattere la percentuale di emissioni di gas serra prodotte dall’industria della moda ogni anno – circa il 10% a livello globale. Perché, dopo decenni di consumismo sfrenato, qualcuno inizia a rendersi conto del fatto che forse il peso sulla bilancia gravi sul piatto sbagliato. Così, l’industria degli sfarzi (e non solo lei) prova a metterci una toppa. Come? Puntando su…
La trasparenza e la “ricerca dell’affare”
Parliamo ad esempio di super lusso. Sappiamo tutti quanto sia difficile acquistare una Birkin Hermès – e per chi non lo sapesse, bisogna essere un cliente fidelizzato del brand e aspettare anni in lista d’attesa, non basta potersela permettere ndr. Ebbene, è possibile trovare anche le borse più desiderabili su piattaforme come The RealReal. L’azienda made in USA di moda circolare che valuta il tuo usato per rivenderlo nei propri spazi, fisici e online.
Cinquanta anni fa la rincorsa dei trend era comprensibile, ma oggi? Oggi le tendenze fanno giri immensi e poi ritornano. Sempre. Ogni stagione vediamo centinaia di must-have che sono già stati tali – e ad ognuno il suo! Allora perché non dare una chance a realtà del genere? Usato non vuol dire logoro e vecchio. Tante (più) volte è sinonimo di qualcosa che altri non vogliono più e che noi non avremmo mai pensato di poter avere altrimenti.
Perché non rinunciare allo shopping stagionale sfrenato per preferire qualcosa che, anche se ad un costo maggiore, duri nel nostro armadio più a lungo? Quella del re-commerce è una scelta sostenibile – non solo per l’ambiente. Aldilà del fatto che determinati oggetti potrebbero anche aumentare di valore nel tempo, permettendoci un domani – qualora volessimo liberarcene – di rivenderli ad un prezzo molto più alto. Esistono infatti anche piattaforme come Catawiki sulle quali possiamo trovare qualsiasi categoria di prodotto. Dalle automobili d’epoca ai prodotti moda.
Dei veri e propri gioiellini che spesso vengono svenduti dal proprietario o messi all’asta. E davvero non è difficile imbattersi in un affare – dal valore economico spesso molto più alto rispetto al prezzo richiesto. Nel caso in cui i prodotti vengano messi all’asta è invece bene ricordare che il valore d’acquisto di un determinato bene, soprattutto in questi casi, è direttamente proporzionale all’interesse nell’acquistarlo di un potenziale acquirente. E, di fronte al compratore giusto, alcuni prezzi diventano esorbitanti. Non sorprende quindi che, per alcuni, il re-commerce sia una vera e propria fonte di reddito.
Realtà di re-commerce fisiche (e più accessibili)
Ovviamente, quando citiamo un prodotto in particolare associandolo ad una piattaforma non vi stiamo dicendo che per entrare nel giro della moda circolare dobbiate spendere necessariamente una cifra. Se parliamo di capi iconici magari sì. Ma potete facilmente trovare la qualsiasi, anche capi no-brand che semplicemente sono seppelliti da troppo tempo nell’armadio di chi li possiede – e che vengono venduti per pochi euro.
Ci piace pensare che il vero lusso non debba costare necessariamente tanto per essere tale. Un po’ come nella vita, finiscono per essere le cose più semplici ad avere un valore inestimabile. Ed è facile trovare, ancora muniti di cartellino e prezzo, scarti di magazzino dei grandi brand che vengono svenduti nei mercatini. Non è solo una leggenda che gira su TikTok! È effettivamente così da molto più di due anni. E magari un prossimo pezzo potrebbe essere proprio una guida ai mercati, online e offline, dove è possibile scovare dei veri e propri tesori.