Barbie: il film più atteso dell’anno in anteprima su ADLMag

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Domani finalmente arriva in sala il film più chiacchierato della stagione: Barbie. Noi di ADLMag siamo stati invitati a vederlo in anteprima e adesso, senza fare alcuno spoiler, vi diciamo com’è.

Il film in anteprima, ieri a Milano

Siamo stati invitati da Warner Bros e Mattel ad indossare il nostro miglior pink e goderci il film più atteso dell’anno in anteprima. Ci siamo addentrati così in una piccola Barbie Land, allestita all’interno del cinema Anteo City Life di Milano per l’occasione.

Carpet, luci, palloncini e addirittura i pop corn: tutto rigorosamente rosa. Niente di che, solo un gigantesco mega party (in palette) con una canzone scritta apposta – la viralissima “Dance The Night” di Dua Lipa. E, sorvolate le mille distrazioni, siamo finalmente in sala! Siamo stati così invitati a prendere posto, spegnere il telefono, e a goderci i successivi centoquattordici minuti.

Di cosa parla Barbie?

La verità è che, entrando in sala, nessuno si aspettava davvero un film profondo e introspettivo della psiche umana come quello che poi ci si è ritrovati a vedere. La regista di Lady Bird (2017) e Piccole Donne (2019) non è stata smentita neanche da una storia basata sui luoghi comuni, come quella di Barbie. Con l’ironia, un teatrino dopo l’altro, le tematiche sociali portate sullo schermo sono state tante. Prima tra tutte: non sapere quale sia il proprio valore

Oltreoceano numerose testate hanno definito Barbie come un film degno di Oscar. E solo dopo averlo visto, possiamo dirvi che è effettivamente un gran film. Ci aspettavamo la storia di una perfetta Margot Robbie nei panni dell’iconica bambola Mattel. La versione stereotipata di Barbie con capelli biondi e gambe lunghissime che all’improvviso si ritrova con i talloni per terra ed è costretta a lasciare Barbie Land per trovare sé stessa. E invece ci siamo ritrovati davanti ad un vero manifesto politico sull’eguaglianza, che per una volta non si schiera da una parte piuttosto che da un’altra. Ma che mette il pubblico di fronte alle vere lacune non solo del presente storico in cui viviamo, bensì del cinema. Delle narrazioni che per raccontare temi come il femminismo finiscono per invertire le gerarchie sociali invece di portarle sullo steso piano.

Barbie esce al cinema il 20 luglio (recensione spoiler free)

Un film che promuove l’inclusività ancora sconosciuta all’universo Barbie

Barbie può essere tutto ciò che vuole. Ken? Lui è solo Ken. Ed è forse questo uno degli aspetti più interessanti del film. Il bambolotto, fidanzato platonico, è da sempre figura secondaria. Un accessorio come qualsiasi altro paio di scarpe con i tacchi alti. 

È comunemente noto per essere il personaggio maschile che, all’interno della coppia, non fa numero nella smorfia. O almeno così è stato nei molteplici scenari in cui finora abbiamo visto Barbie – esclusa la velatamente maschilista Barbie Girl degli AQUA, colonna sonora iconica della nostra infanzia.

Ebbene, a questo giro, l’immagine di un (sensazionale) Ryan Gosling che dice “È Barbie E Ken. Non esiste da solo Ken”, viene in qualche modo stravolta. E forse è questo il vero atto di coraggio della Gerwig.

Per un film che non è solo un manifesto femminista. Dove l’inclusione sociale non è un privilegio riservato alle Barbie – che possono essere qualsiasi cosa loro vogliano, appunto. Ma che mette per la prima volta, dopo 65 anni, Barbie e Ken sullo stesso piano. Come avviene questo processo? Questo è uno degli aspetti assolutamente singolari del film. Ma non saremo noi a svelarvelo. Per scoprirlo, Barbie arriva il 20 luglio nelle sale di tutta Italia!