Il bisogno d’amore di Marco Rambaldi

da | NEW DESIGNERS

A Milano sfilano l’inclusività e il bisogno d’amore di Marco Rambaldi accompagnati dalla musica di Patty Pravo.

“Si potrebbe trattare di bisogno d’amore” cantava Patty Pravo nel 1978, ma solo nel 2023 qualcuno ha ripreso questo concetto e l’ha tradotto in moda. Questo qualcuno è Marco Rambaldi: giovane promessa tutta italiana.
La passerella è illuminata da luci blu al neon che, dichiara Rambaldi, sono ispirate al Cocoricò. La celebre discoteca romagnola dalla forma piramidale a intrecci è ricordata da Rambaldi negli abiti in crochet, ingrediente tipico delle sue collezioni.

Il sentirsi soli in mezzo a tanti e il conseguente bisogno d’amore di Marco Rambaldi è messo in atto con un tripudio di cuori. Non solo i ricami e le stampe ne sono ricoperti, ma anche i gioielli firmati Priscilla Anati che richiamano il cuore sospeso di Jeff Koons.

I capi sembrano rubati da un perfetto guardaroba dei primi anni 2000. Vita bassa e trasparenza sono le parole chiave che racchiudono i must dell’autunno-inverno 2023/24 secondo Rambaldi. Lo scopo del vestire diventa, perciò, quello di esaltare il corpo.

Come i grandi poeti, quali D’annunzio e Leopardi, Marco consegna alla sera il compito di interrogarsi sul mondo di oggi, facendo brillare i suoi abiti con incrostazioni di cristalli che ricordano il firmamento: non a caso è Supernova il nome della collezione.

Una sfilata che parla alle nuove generazioni e che per questo è ricca di contrasti come quello tra il rosso, che induce al movimento e il lilla, che mantiene il corpo calmo o ancora quello tra il cuore e l’incapacità di amare, tradotta da Rambaldi nella figura del serpente e del suo abbraccio mortale. 

Il vero punto forte di questo show? Senza dubbio il casting dei modelli che hanno reso quello di Marco l’unico evento realmente inclusivo di questa Milano Fashion Week.  La passerella di Rambaldi è un reale spaccato della società dove tutte le età, tutti i generi e tutti i fisici vengono rappresentati senza alcuna traccia di discriminazione.

Più che una sfilata potremmo considerarlo un momento di riflessione su temi d’attualità come inclusione, gender less, sostenibilità e ansia sociale, che non risultano mosse di marketing ma reali esigenze.

Foto: marco-rambaldi.com