L’UE chiede alla moda meno sfilate per frenare gli sprechi

da | BEAUTY

La moda e l’industria tessile sono finite nel mirino di Bruxelles. L’UE sta lavorando ad una strategia per ridurre gli sprechi del settore, che è uno dei più impattanti a livello ambientale.

Secondo i dati comparsi sul sito Err.ee, ogni persona scarta in media 11 chilogrammi di tessuti l’anno per la maggior parte vestiti. Gli studi indicano che ogni capo viene indossato in media tra le 7 e le 10 volte prima di essere buttato. L’industria della moda, oltre a essere il quarto produttore di emissioni di gas serra e a consumare grandi quantità di acqua e materie prime, è il quarto settore più dannoso per l’ambiente e il cambiamento climatico in generale. Per questo la Commissione europea sta sviluppando una “strategia tessile sostenibile”.

L’obiettivo è dirottare il maggior numero possibile di articoli dagli scaffali dei negozi agli armadi tramite programmi di riciclaggio e riutilizzo entro il 2030.

Una strada è quella di mettere in atto una serie di provvedimenti per ridurre i palinsesti degli show e spingere le aziende di moda ad intraprendere la via della sostenibilità, producendo tessuti che siano durevoli e riciclabili.

Il programma includerà un disincentivo nei confronti del fast fashion, la limitazione degli eventi superflui ed un controllo della produzione fino al tema dello smaltimento responsabile dei rifiuti.

Gli stessi designer durante la pandemia erano stati i primi a chiedere di rallentare i ritmi della fashion industry.

Alessandro Michele di Gucci parlò di una nuova scansione del tempo, più aderente al suo bisogno espressivo o ancora, Giorgio Armani, secondo il quale c’era troppa offerta rispetto al reale bisogno.

Molti brand sembrano pronti a diminuire il fitto calendario che comprende due collezioni invernali e due estive, per l’uomo e per la donna, a cui si aggiungono le sfilate di Alta Moda e le collezioni Pre Fall e Cruise.

Le piccole case di moda stanno ragionando sempre di più su capi “seasonless”, slegati dalle tendenze di stagione.

Di fronte all’incombente crisi climatica, bisogna porsi una domanda: sono davvero necessarie sei sfilate all’anno?

Inoltre, è possibile diminuire la produzione di moda per salvare il mondo?

Sara De Paola
Studentessa di Accademia del Lusso

Corso Editoria della Moda 1

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