I tessuti progettati dagli studenti

da | Fashion

Oggi la moda propone una varietà ricchissima, complessa e caratterizzante di stampe fantasia – astratte, pittoriche e fotografiche – che i programmi grafici e la stampa digitale permettono di realizzare con una infinità di soluzioni ed effetti. L’Accademia del Lusso di Milano ha attivato a completamento della loro formazione degli studenti dei corsi di Fashion Design una cattedra di Digital Textile Design, tenuta da Renata Pompas.

Ma in cosa consiste progettare una stampa oggi? Sembrerebbe un’operazione facile, alla portata di chiunque sappia scaricare qualche bella immagine da Pinterest e replicarla con Photoshop. In questo modo però si ottiene un disegno statico, dalla ripetizione molto marcata, facilmente imitabile e spesso banale.

In realtà osservando le collezioni delle case di moda e dei grandi marchi si vede come le stampe presentino una molteplicità di elementi e una varietà compositiva tale da non permettere una loro rapida e veloce riproduzione, o per lo meno da renderla molto difficoltosa, espediente che tutela dal problema delle copie.

Come fare?

Possiamo avere due tipi di disposizioni del progetto per la stampa: quella piazzata, studiata in base al cartamodello di cui copre tutta la superficie con un’unica composizione e quella allover che replica la composizione del modulo di base per tutto il tessuto.

La professionalità del progetto si legge nella capacità di rendere ambedue le disposizioni interessanti, varie e dinamiche, in modo che lo sguardo sia catturato e sia invitato a soffermarsi sulla stampa, per goderne tutti i particolari.

Ha scritto il critico d’arte Vittorio Fagone che “il sistema didattico ideato da Renata Pompas – nato da un’attiva esperienza di lavoro e da una pratica assidua di insegnamento specializzato – riconduce alle estensioni della teoria della Gestalt, alle odierne teorie della percezione visiva e a una assai vasta area di fenomeni, collegati tra loro in un quadro unitario e coerente di metodologia progettuale”.

Uno degli insegnamenti base di questo sistema didattico è consistito nell’insegnare a mascherare la ripetizione, tramite una disposizione dinamica delle forme e dei colori. I diversi passaggi progettuali consistono nell’individuazione di un concept (tema, trend), nella sua visualizzazione in un moodboard generale, nella selezione degli elementi/soggetti, della composizione/disposizione degli stessi, nella costruzione di una palette di colori, nella composizione/disposizione dei colori e infine nella scelta della coloristica.

Come risultato di questo primo anno di studio presentiamo la selezione di alcuni lavori degli studenti più meritevoli, che hanno ricevuto la sponsorizzazione della Lorma s.r.l., che li ha stampati su popeline di cotone.
A ciascuno studente è stato chiesto di creare un moodboard con una serie di elementi visivi liberamente tratti dall’arte, dal design, dall’architettura, dal cinema, dalla grafica e da qualunque altra fonte di gradimento e cultura personale, che rappresentassero la loro sensibilità estetica individuale, libero da qualunque riferimento ai trend. Quindi è stato chiesto di creare un progetto per il tessuto stampato e cinque composées di accompagnamento: uno a righe e quattro a fantasia di cui ne mostriamo uno a testa.

Così Bruno Veizaj per il suo progetto si è ispirato al Punk inglese e al femminismo degli anni ’80 e ai suoi protagonisti, componendo un moodboard reso aggressivo dalle grandi fasce oblique gialle nere che lo attraversano. Ha poi selezionato una palette di colori forti, acidi, contrastati dal nero. Infine ha realizzato una stampa in cui grandi spille da balia paiono pinzare pennellate di colori vivaci, su un fondo violetto affollato dalla replica di un volto incorniciato a francobollo tratto dallo “SCUM manifesto” (acronimo di (Società per l’eliminazione dell’uomo) di Valerie Solanas, la famosa attivista statunitense. Tra i composées consegnati solo il primo è arrivato in tempo per la stampa, dunque quello a righe in cui i vivaci colori che le compongono sembrano sgretolarsi.

Emanuela Negrini per il suo progetto si è ispirata alle piastrelle smaltate dei monumenti marocchini, visualizzandoli in un moodboard incorniciato da altri motivi arabescati, ha poi selezionato una palette cromatica con prevalenza di gamme blu e turchesi. Infine ha realizzato una progetto in cui i motivi tradizionali moreschi si sovrappongono per trasparenza, creando nuovi e inaspettati effetti. Anche il suo composée arrivato in tempo per la stampa è quello a righe, che ha risolto creando l’illusione di una ricca plissettatura.

Li Zeshen nel suo moodboard si è ispirato alla millenaria cultura cinese da cui proviene, associando le immagini dei “padiglioni” che vengono costruiti lungo la strada per il riposo delle persone, agli “ombrelli” il cui uso risale a r 3.500 anni fa, che sono considerati “il padiglione che può essere portato con te” e agli “aquiloni”, che hanno una storia di 2.000 anni, che costituiscono un intrattenimento popolare molto diffuso tra i cinesi. Ha poi realizzato un progetto dalla alette cromatica luminosa e gioiosa, in cui il volo libero di variopinti ombrelli si mescola a una caduta di fiori di pesco su fondo verde-giada, e lo ha accompagnato con un composée geometrico.

Alessandra Leonardis ha voluto mescolare antico e moderno, così nel suo moodboard ha trattato l’immagine del grande affresco barocco di Pietro da Cortona “Il trionfo della Divina Provvidenza “, come parte di un ricco interior contemporaneo affacciato sulla natura, ponendo in primo piano un divano di Fabio Novembre. Quindi nel suo progetto ha isolato le figure mitologiche di Pietro da Cortona viste di scorcio e le ha disposte su un attualissimo camouflage dai toni porpora scuro, disseminato di api dorate che tornano anche nel suo composée.

Felicia Amoruso per il suo moodboard si è ispirata a ironiche immagini di dolcezza sensoriale e cromatica e per il suo progetto ha voluto mettere a contrasto la morbida-durezza di rose di porcellana a un inaspettato fondo animalier scuro, viola e nero. Il composée presenta un rigato orizzontale che riprende i cromatismi più scuri.

Isabella Zaffarana ha composto il suo moodboard mescolandone le espressioni più tipiche della cultura popolare dagli anni ’60 ad oggi, ha poi creato una palette dai cromatismi allegri, sintetici, luminosi e pop con cui ha realizzato il suo progetto, in cui ha mescolato il tradizionale motivo cachemire a biglie metalliche e all’immagine ironica delle macchine fotografiche polaroid, il tutto disposto su un fondo finto-monocromatico nei toni blu, di cui si intravede un fogliame grafico. Il composée presenta un rigato verticale che si accompagna ai colori del progetto.

Ludovica Iannacone ha realizzato il suo moodboard con riferimenti a composizioni di fiori delicate e luminose poste a contrasto con frutti, tessuti e rose nella massima scurezza e per il suo progetto ha visualizzato questa contrapposizione, distribuendo su un fondo verde-bosco a pelle di serpente una cascata di rose di velluto, alternate a ghiaccioli e biscotti e lo ha accompagnato con un originale composée creato con una cascata ritmica di ghiaccioli, su fondo a tinta unita.

 

Renata Pompas
Docente di Accademia Del Lusso

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