Accademia Del Lusso e Aisbe inaugurano i seminari su Moda e Bellezza: dialogo tra il professor Stefano Zecchi e Sabina Belli, AD Pomellato

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Accademia del Lusso e Accademia Internazionale di Scienza della Bellezza (Aisbe) hanno inaugurato un ciclo di seminari attorno a due temi fondamentali: Moda e Bellezza.
Aisbe è l’Accademia creata dalla Fondazione Stefano Zecchi allo scopo di portare riflessione e ricerca teorica sulla bellezza a un piano di operatività concreta: per raggiungere tale obiettivo, Aisbe promuove corsi di formazione, congressi e seminari.
Stefano Zecchi, presidente del Museo delle Scienze di Trento, è stato professore ordinario di Filosofia presso l’Università degli Studi di Padova e di Estetica presso l’Università degli Studi di Milano; è stato docente anche in numerosi atenei stranieri e, oltre all’insegnamento, ha ricoperto importanti incarichi amministrativi, come per esempio quello di Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
Perché decidere di proporre un ciclo di seminari su Moda e Bellezza?

«La Bellezza esprime la più elevata qualità nella realizzazione delle imprese che caratterizzano l’esistenza con autenticità e verità. L’idea del bello è utopica, progettuale, mai distruttiva, dissolutiva, negativa: rappresentare cose belle e credere nel valore della bellezza significa aprirsi positivamente al mondo e progettare cose importanti per la vita dell’uomo.»

Le parole del professor Zecchi spiegano quanto sia importante approfondire la conoscenza della bellezza in un settore come la moda e come tale conoscenza possa migliorare ogni impresa.
Dalla creazione di abiti e accessori fino alla loro distribuzione passando per la comunicazione giornalistica e pubblicitaria, ovvero il racconto per immagini e parole, ogni settore legato alla moda può e deve essere permeato di bellezza perché «tutte le volte che si rinuncia a rappresentare e a fare bellezza – aggiunge il professore – la barbarie si è impadronita di questa Terra».
I seminari su Moda e Bellezza organizzati con Accademia del Lusso hanno dunque l’obiettivo di stimolare la riflessione sul significato necessariamente propositivo della bellezza nella moda nonché sul compito sociale che la diffusione e la percezione del bello possono avere, anche – e soprattutto – facendo business.

Il primo seminario intitolato “Il Lusso si fa Moda” ha creato un dialogo tra il professor Zecchi e Sabina Belli, Amministratore Delegato di Pomellato.
Com’è noto, Pomellato è un’azienda orafa italiana: fondata da Pino Rabolini nel 1967, ha introdotto e diffuso il concetto di gioielli prêt-à-porter, caratterizzandosi negli Anni Novanta per l’utilizzo delle cosiddette “pietre di colore”, le gemme colorate.
Pomellato è oggi un marchio del Gruppo Kering guidato da François-Henri Pinault, importante holding finanziaria alla quale appartengono vari marchi del lusso tra i quali Gucci, Saint Laurent, Balenciaga, Bottega Veneta.

Sabina Belli ha cominciato la sua carriera in pubblicità, presso Ogilvy e Young & Rubicam, per poi dirigere la propria attenzione verso il campo del marketing, prima nel Gruppo L’Oréal Luxe poi in LVMH, altra holding del lusso nella quale è rimasta per 21 anni ricoprendo posizioni di top management e di managing director del marchio Bulgari.
Nata a Milano ma cresciuta e formatasi come vera cittadina del mondo, è AD di Pomellato dal 2015 e fa parte di quella piccolissima percentuale di amministratori delegati donna (meno del cinque per cento in tutto il mondo, dicono studi recenti): Sabina Belli è dunque giustamente e meritatamente considerata una tra i maggiori esperti internazionali del mercato del lusso e lo è anche per la sua riconosciuta e apprezzata capacità di sviluppare e guidare team di creativi e innovatori.

Nel suo lungo e generoso dialogo con Stefano Zecchi, l’AD Pomellato ha raccontato la sua visione di lusso, piacere e bellezza, tra qualità superiore (intesa anche come qualità dell’intenzione creativa) e apporto di contenuti (per esempio innovazioni che creino una differenza e che provochino emozioni fuori dall’ordinario, facendo sì che il lusso diventi stra-ordinario), tra esclusività (o rarità) e costo (che non coincide necessariamente con il concetto di prezzo e che prevede la capacità di discernimento).

Naturalmente tutto ciò è ben identificabile nel settore del gioiello e Sabina Belli – che ne è un’esperta grazie alle esperienze maturate prima in Bulgari e poi in Pomellato – si è congedata con una interessante riflessione proprio a tal proposito.
Oltre a possedere bellezza, qualità ed esclusività, qualità in grado di donarci piacere ed emozione, i gioielli ci affascinano per un’altra ragione: creati dall’uomo, essere finito per sua stessa natura, essi gli sopravvivono, aspirando al concetto di eternità.
È innegabile: siamo solo temporanei custodi di Lusso e Bellezza e il nostro compito più grande è quello di tramandare tali capitali di generazione in generazione.

Emanuela Pirré
Docente di Accademia del Lusso

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