Mercoledì 16 ottobre, in occasione dell’inaugurazione del nuovo Anno Accademico 2019/20, Accademia del Lusso ha avuto il piacere e l’onore di ospitare Mario Dice, stilista di grande talento e fondatore dell’omonimo brand.
Senza dubbio, Mario è stato l’ospite perfetto per inaugurare l’anno visto che, prima di dare vita alla sua Maison, ha fatto un percorso di tutto rispetto basato su collaborazioni di alto profilo; ha dunque potuto testimoniare come e quanto sia importante mantenere sempre viva la fame di conoscenza, la curiosità intellettuale, la voglia di crescere e migliorare.
Sin da giovanissimo, lo stilista ha manifestato una forte passione per la moda: l’occasione di entrare in questo mondo gli è arrivata grazie all’incontro con Kevin Carrigan, affermato professionista allora in carica presso Calvin Klein a New York.
A soli 14 anni, Mario si è così ritrovato a lavorare per un marchio celebre in tutto il mondo: questa esperienza ha segnato profondamente il suo percorso formativo, dandogli l’opportunità di sperimentarsi in diversi ambiti artistici.
Rientrato in Italia, l’esigenza di affinare i tecnicismi della moda l’ha portato ad affiancare le Sorelle Fontana nella loro casa specializzata in produzioni sartoriali di alta moda.
Fondato a Roma nel 1943 dalle tre sorelle e stiliste Zoe (1911-1979), Giovanna (1915-2004) e Micol (1913-2015), l’atelier ha avuto un ruolo fondamentale nella storia della moda e del costume: le Fontana sono state infatti tra le prime a dare un vivace impulso al Made in Italy, rendendo famoso il nostro stile nel mondo.
L’esperienza presso la storica maison ha garantito a Mario un know how che l’ha portato a collaborare successivamente con molti nomi prestigiosi tra cui Gattinoni (e in particolare con il Direttore Creativo Guillermo Mariotto, menzionato con parole di stima), Trussardi, Krizia, David Koma, Philosophy. Ha inoltre ricoperto il ruolo di Direttore Creativo per la linea ready-to-wear di Zuhair Murad, fashion house fondata dall’omonimo designer libanese.
Tutte queste esperienze hanno fatto di lui uno stilista completo, terreno nelle strutture e nelle tecniche eppure visionario quanto a forme e colori, curioso nell’utilizzare e nello sperimentare tessuti all’avanguardia: a questo punto, dopo un percorso intenso durato vent’anni, Mario si è sentito pronto per fondare la sua maison.
Nel 2007, nasce quindi Mario Dice, un brand che propone capi sartoriali influenzati da contaminazioni provenienti direttamente dall’ambito artistico nelle sue diverse forme.
Il risultato di tale costante dialogo tra moda e arte è quello di riuscire a proporre collezioni dal sapore classico ma contemporaneamente futurista: casual e raffinato, sobrio e divertente, elegante e dinamico, il look Mario Dice è un continuo sovrapporsi di stili originali con uno sguardo che oscilla tra passato e futuro.
Lo stilista ha deciso di posizionare il suo brand dimostrando di aver perfettamente imparato tutte le lezioni del passato, ovvero è riuscito a unire la filosofia couture per quanto riguarda design e qualità e la filosofia ready-to-wear per quanto invece riguarda i prezzi: questo posizionamento gli ha permesso di costruire un’ottima identità e una altrettanto ottima distribuzione, tanto da essere presente in numerosi negozi.
Oltre a condividere con generosità il suo percorso che è un ottimo esempio per coloro che aspirano a lavorare nella moda, Mario Dice ha insistito su due punti che gli stanno particolarmente a cuore.
Il primo punto è quello della formazione e del suo valore.
«Per me è molto importante trasmettere qualcosa a dei ragazzi che spero possano prendere un giorno anche il mio posto», ha detto spiegando quanto creda nella necessità dello scambio di consegne tra generazioni nonché nel fatto che i giovani volenterosi e di talento debbano avere accesso a lavoro e carriera.
Questo scambio può però avvenire a una sola condizione: duro lavoro affiancato da impegno e formazione.
«Frequentare un’accademia è una grandissima opportunità perché qui avete la possibilità di studiare con dei professionisti»: avendo iniziato a 14 anni, Mario non ha frequentato scuole di moda ma afferma che è una possibilità che avrebbe amato avere.
«La formazione è importante e determinante perché, in questo momento dove tutto è più veloce e immediato, essere preparati è fondamentale», ha concluso.
E se una dose di fortuna non guasta mai, Mario ha aggiunto il secondo punto fondamentale: «occorre essere curiosi e nutrire il desiderio di conoscere tutti gli aspetti della professione, dal design fino a ruoli come quello dell’ufficio stampa: si riesce a diventare grandi professionisti solo indagando ogni sfaccettatura delle fasi e dei processi necessari in un’azienda e in un brand».
Non si vive di sola creatività, insomma, ma serve anche concretezza: lui lo ha imparato molto bene negli anni trascorsi negli Stati Uniti, quando spesso gli ricordavano quanto gli italiani abbiano meravigliose idee che gli americani riescono però a tramutare in business.
Mario ha fatto sua la lezione e, negli anni, ha disegnato, tagliato, modellato, cucito, fatto styling, scattato e scelto foto; si è confrontato e si confronta ininterrottamente con i suoi collaboratori, anche partecipando a riunioni che spaziano dal commerciale alla comunicazione.
Questo non significa essere tuttologi – categoria che Mario dichiara di non apprezzare – bensì mantenere occhi e sensi ben aperti: conoscere significa essere in grado di supervisionare e coordinare e, in fondo, proprio la curiosità intellettuale è il segreto per non annoiarsi mai.
È stato bello vedere l’auditorium colmo di studenti attentissimi, intenti ad ascoltare Mario e le sue esperienze: ciò dimostra la sua capacità di essere uomo e stilista in grado di arrivare a un pubblico ampio e sfaccettato che comprende i giovanissimi.
E, allo stesso tempo, proprio l’attenzione dei futuri professionisti rappresenta la speranza più grande e l’augurio migliore affinché questo nuovo Anno Accademico sia proficuo.
Docente di Accademia Del Lusso
Emanuela Pirré