Alberta Ferretti per Alitalia, il Made in Italy… prende il volo, letteralmente

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Alberta Ferretti è stata incaricata di disegnare le nuove divise Alitalia: così si leggeva in una nota ufficiale della compagnia aerea dello scorso novembre.

Proprio in quei giorni, infatti, la celebre stilista aveva accettato di collaborare al restyling dell’immagine di Alitalia, garantendo a tutto il personale, di volo e di terra, comfort, praticità, benessere e qualità in ogni occasione lavorativa e in tutte le stagioni.

Il compito preso in carico da Alberta Ferretti è importante: le divise indossate dal personale di volo della compagnia di bandiera rappresentano un ottimo modo di far prendere il volo – letteralmente! – al Made in Italy, veicolando in maniera estremamente concreta i concetti chiave che caratterizzano la nostra idea di moda, proprio come ha affermato la stilista stessa nella sua dichiarazione ufficiale.

«Alitalia è un simbolo iconico e istituzionale del nostro Paese. Per questo ho subito accettato con entusiasmo la proposta di disegnare le nuove divise della compagnia. Mi piace l’idea di portare la creatività, l’eleganza e la qualità del nostro Paese nel mondo.»

D’altro canto, divise e uniformi esercitano da sempre un certo fascino ed entrano a pieno titolo nell’immaginario comune quando si pensa a bellezza, eleganza e anche autorevolezza.

Il rapporto tra moda, stilisti, uniformi e italianità è stato per esempio recentemente portato avanti da marchi prestigiosi come Luisa Spagnoli in ambito istituzionale e da stilisti del calibro di Giorgio Armani in ambito sportivo.

Nicoletta Spagnoli, Cavaliere del Lavoro nonché Presidente e Amministratore Delegato della maison che quest’anno celebra l’anniversario dei 90 anni, ha annunciato lo scorso marzo di aver realizzato le divise per le staffiere del Quirinale, una serie di tailleur tinta unita nei colori rosso e blu.

EA7 Emporio Armani è stato invece official outfitter della squadra Olimpica e Paralimpica italiana per i Giochi Invernali di Pyeongchang 2018, rinnovando così la collaborazione avviata in occasione dei Giochi di Londra 2012 e proseguita con l’edizione invernale di Sochi 2014 e dei Giochi di Rio del 2016.

Tornando ad Alitalia, la storia degli stilisti che ne hanno disegnato le uniformi è alquanto ricca: le prime furono le mitiche Sorelle Fontana nell’ormai lontano 1950.

La loro scelta fu quella di offrire sobrietà ed eleganza: per le hostess, fu scelta una giacca a tre bottoni dalla linea aderente e una gonna a tubo che sfiorava il polpaccio.

Dieci anni dopo e precisamente nel 1960, Delia Soldaini Biagiotti – madre di Laura Biagiotti – mantenne la stessa linea elegante sebbene la foggia dei capi cambiò lievemente per permettere maggior movimento alle assistenti di volo: la giacca mantenne i tre bottoni, ma la silhouette fu ammorbidita.

Tita Rossi, nel 1966, progettò una giacca doppiopetto con scollo arrotondato che lasciava vedere la camicia bianca.

Nel 1969, toccò a Mila Schön la quale mirò a dare una superba interpretazione dell’immagine dell’Italia e della compagnia aerea concependo una divisa severa ma, al tempo stesso, estremamente femminile: venne introdotta la giacca verde smeraldo abbinata alla gonna a tubo rossa che si fermava sopra il ginocchio. Gli accessori iniziarono a diventare parte fondamentale della divisa.

Nel 1973, il progetto fu affidato ad Alberto Fabiani: lo stilista romano ritornò a un look austero, declinandolo nelle tonalità calde del giallo.

Due anni dopo, nel 1975, fu Florence Marzotto a rinfrescare l’immagine delle assistenti di volo: il suo completo – giacca con scollo a V, camicetta, gonna plissettata – fu in seguito soppiantato dalla proposta di Renato Balestra che, nel 1986, introdusse il gessato.

Poi, nel 1991, arrivò Giorgio Armani: Re Giorgio, com’è soprannominato da molti per il suo ruolo indiscusso di portabandiera della moda italiana in tutto il mondo, creò ancora una volta un’uniforme rigorosa e austera, come da suo stile.

Successivamente, nel 1998, Alitalia si affidò a Mondrian: foulard a cingere il collo, giacca con spalle squadrate, guanti di pelle, questa divisa è stata utilizzata per ben diciotto anni, fino al passaggio di testimone, in maggio 2016, a Ettore Bilotta.

Le nuove divise firmate Alberta Ferretti e presentate ufficialmente lo scorso 15 giugno a Milano nella splendida cornice dello scalone dell’Arengario di Palazzo Reale in Piazza Duomo, andranno infatti a sostituire quelle disegnate da Ettore Bilotta, divise che – ahimè – sono state molto criticate e che vengono dismesse dopo soli due anni di impiego.

Lo stilista ha un curriculum di tutto rispetto: studi accademici allo IED di Roma e successiva formazione con Lella Curiel e con Lancetti, Bilotta è un designer italiano indipendente che firma già dal 2003 le divise di un’altra compagnia aerea, Etihad.

Eppure, pare che la sua uniforme non sia stata apprezzata dalle stesse hostess, per la linea d’ispirazione retrò (Bilotta si era ispirato al glamour della moda degli Anni Cinquanta e Sessanta) e per il tessuto.

Il colore dominante delle sue divise è stato il rosso, simbolo della passione italiana, insieme al verde, in rappresentanza dei paesaggi e delle ricchezze culturali e storiche del nostro Paese: tra le scelte più criticate figura proprio quella delle calze, verdi, scelta che lo stilista ha sempre strenuamente difeso in nome dell’armonia

A causa del naturale logoramento dei capi, passato un certo periodo di tempo, è necessario procedere al riassortimento delle divise, ha spiegato lo scorso novembre Alitalia, intenzionata a non dare ulteriore adito alle tante polemiche già consumate negli ultimi due anni. E così, in vista della prossima fornitura di magazzino, si è deciso di sostituire l’attuale modello con un nuovo disegno firmato dalla Ferretti, stilista di indiscussa fama mondiale.

Il guardaroba dedicato al personale di terra e di bordo prevede il completo da uomo e l’abito da donna realizzati in fresco di lana color blu, un tessuto no season dalla mano sottile e traspirante, in grado di assicurare comfort e libertà di movimento durante il volo e le varie attività in aeroporto. I capi sono personalizzati con bottoni incisi con l’iniziale A di Alitalia in oro satinato e il punto vita della giacca da donna è segnato con un nastro in gros-grain logato con i colori del Tricolore.

È stato eliminato il cappellino e i capispalla consistono in un impermeabile maschile e uno femminile in cotone e nylon waterproof, rifiniti internamente con un’imbottitura rimovibile leggermente trapuntata.

Il look include infine camicie in popeline di cotone con taschino, foulard e cravatte coordinate in twill di seta, guanti in pelle e maglieria in pura lana. Per il servizio di bordo sono stati disegnati un gilet e un abito-grembiule in tessuto jacquard anche in questo caso logato Alitalia.

A completare il lavoro della Ferretti c’è anche una capsule collection see now buy now destinata al grande pubblico e fatta di T-shirt e felpe con il logo del vettore aereo: c’è da scommettere che i capi andranno a ruba, complice anche il fatto che siano stati immediatamente scelti da alcuni influencer. Un esempio su tutti è quello della celeberrima Chiara Ferragni.

Polemiche e critiche sono però ancora una volta nell’aria: la decisione della compagnia di cambiare le divise arriva infatti nel pieno di una crisi pesante che ha portato il vettore aereo verso l’amministrazione controllata.

Ma, in realtà, la polemica non ha ragione di esistere: la collaborazione con la casa di moda non comporta alcun esborso finanziario per Alitalia.

Secondo quanto è stato reso noto dall’autorevole agenzia di stampa ANSA, nell’accordo tra Alitalia e Aeffe, il gruppo di Alberta Ferretti, c’è infatti proprio la possibilità, per la stilista, di usare liberamente il logo del marchio per la propria capsule collection, in una moderna visione dalla quale possono trarre beneficio sia Alitalia sia la maison di moda.

Visto il successo delle proposte see now buy now che sembrano il miglior strumento per intercettare il desiderio continuo di novità nell’epoca di Instagram, quella di Alberta Ferretti è sicuramente una scelta intelligente e vincente.

Emanuela Pirré

 

Le immagini provengono dall’account ufficiale Instagram di Alitalia