Con Apritimoda! Milano scopre gli atelier

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Milano viene spesso definita città della moda e manifesta oggi un nuovo desiderio: aprire i luoghi segreti delle sue maison alla visita del pubblico.

Le case di moda sono una delle anime più importanti della creatività non ché dell’economia e lo sono non solo per il capoluogo meneghino, ma più in generale per tutto il nostro Paese; eppure, il cuore della loro attività è spesso sconosciuto ed èquasi sempre inaccessibile.

Ecco in quale ottica è nata l’iniziativa Apritimoda! – nome scritto proprio così, con il punto esclamativo, come a parafrasare la formula magicache in una nota fiaba serve ad aprire la caverna in cui è celato il tesoro.

Il progetto, realizzato con importanti sostegni quali il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, del Comune di Milano, di Camera Nazionale della Moda Italiana e di Altagamma, si inserisce nell’immagine che Milano ha costruito negli ultimi anni, quella di città affascinante balzata tra le primissime posizioni in Italia per attrattiva turistica, «the place to be», come l’hanno definita testate prestigiose quali il New York Timesoppure il China Daily.

La città ha ottenuto questi risultati aprendosi al mondo ed è proprio il concetto dell’apertura, che è innanzitutto nuovo approccio culturale, una delle ragioni del cosiddetto Rinascimento milanese.

Milano, città del design, ha conquistato il mondo con il Fuori Salone; Milano, città della musica, ha inventato PianoCity, centinaia di pianoforti a suonare ovunque; Milano, città dell’editoria, ha inventato BookCity, attraendo lettori in tutti i luoghi della cultura; Milano, capitale Expo nel 2015, ha lanciato per prima il format del FuoriExpo; Milano, città della moda, apre oggile porte dei suoi atelier.

L’apertura di tali atelier non è – comed’abitudine – quella destinata a esperti, tecnici, buyer e giornalisti, bensì a tutti coloro che, dotati di una dose di sana curiosità, vogliano conoscere più da vicino la moda e i suoi ingranaggi.

Aprire le porte delle maison e dei loro spazi privati – svelandoluoghi all’interno dei quali nasce il processo creativo – significa offrire ai visitatori un’occasione straordinaria per toccare con mano la bellezza e l’unicità di tali luoghi; significa avviare un dialogo diretto tra chi crea la moda e chi vive la città, tra chi crea la moda e chi la studia.

Conoscere vuol dire apprezzare e amare, coinvolgere significa rendere tutti orgogliosi dell’eccellenza del Made in Italy: ecco perché Apritimoda!è importante.

In occasione della conferenza stampa di presentazione, Ivan Scalfarotto, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, ha ben spiegato l’intento del progetto.

«Troppo spesso pensiamo al sistema della moda come al mondo dell’effimero: iniziative come Apritimoda! permettono al pubblico di vedere che ‘dietro le quinte’ esistono persone,organizzazioni, risorse, processi creativi che poi si concretizzano in ‘produzioni’ che, oltre a far sognare, generano sviluppo e lavoro. E quando la conoscenza arriva alle persone gli stereotipi, per fortuna, svaniscono.»

Sabato 21 e domenica 22 ottobre, ogni maison ha organizzato visite su misura per raccontarsi, per svelare il proprio modo di intendere la moda e il proprio lifestyle. Le modalità delle visite e gli ambienti hanno dunque esplicitato l’idea che ogni stilista o brandvuole dare di sé.

Le maison e le istituzioni coinvolte sono state ben quattordici: in rigoroso ordine alfabetico, elenco Agnona, Alberta Ferretti, Antonio Marras, Curiel, Ermenegildo Zegna, Etro, Fondazione Gianfranco Ferré, Gianni Versace, Giorgio Armani, Laboratori della Scala, Missoni, Moncler, Prada e Trussardi.

Le visite sono state tutte gratuite e la risposta non è mancata: quasi 15 mila persone hanno varcato la soglia delle quattordici realtà coinvoltein questa prima edizione, realizzando il sogno alla base di Apritimoda!, ovvero quello che la moda e la città potessero prendersi per mano.

Milano è riuscita ad aggiungere un nuovo tassello alla sua immagine di città che vuole realmente aprirsi al mondo e ha dato il via a una nuova dimensione della comunicazione della moda, attraverso un format che ha già in programma successive edizioni non solo nel capoluogo lombardo.

Brindiamo, allora, a quella che si spera possa essere una lunga amicizia libera da pregiudizi e stereotipi.

Emanuela Pirré

 

Le foto provengono dalla pagina Facebook di Camera Nazionale della Moda Italiana