MARANZOPOLI: DA SAN SIRO A PIAZZA DUOMO

in Interviste

Il maranza, per capirci meglio, il tamarron dei giorni nostri. Stando ad alcune leggende, non nasce di certo nel corso dell’ultimo anno ma addirittura negli anni ’90, periodo in cui già il termine “zanza” si era diffuso nei vari strati della popolazione lombarda.

Ma come potrai riconoscere un maranza mentre, per esempio, stai passeggiando?

L’outfit è sempre lo stesso, quindi non avrai troppi dettagli da ricordarti. Hai presente il guardaroba di Dexter formato da una cravatta, camicia e pantalone? Appunto, Il maranza è uguale.

C’è un’uniforme che tutto il gruppo deve rispettare: Smanicati EA7, jeans skinny di Bershka e slide di Lacoste o Nike da alternare all’immancabile modello TN.

Non possono mancare gli accessori da loro preferiti e che più li distinguono, orecchini portarti in stile Dragon Ball acquistati in un fast fashion casual e borsello rigorosamente contraffatto di Gucci o Louis Vuitton.

L’identikit non finisce qui, è proprio ora che arriva la parte divertente: hanno tutti lo stesso taglio di capelli, quale? Chilate di gel e sfumatura laterale quasi a farti apprezzare la mezzaluna di Ronaldo ai mondiali del 2002.

Come se non fosse già abbastanza adorano andare in giro con casse portatili pompando musica drill che a stento si riescono a decifrare le parole. Solitamente si spostano in gruppo di circa 10 persone o più. Il loro luogo di ritrovo spesso è una stazione  metropolitana o piazza Duomo, ma il quartiere di San Siro è casa loro.

Se d’inverno si trovano nelle principali città d’Italia (prima nella lista Milano) di certo d’estate non vanno in ferie e si spostano nelle mete estive più gettonate: Riccione e Rimini, tant’è che le due località balneari sono state prese di mira dalla community di TikTok etichettandole come le loro mete.

La controcultura maranza non gode di una buona reputazione all’interno sia della community di TikTok che nella società odierna, a causa dell’animo ribelle e attaccabrighe dei maranza.

Per ogni controcultura che si rispetti, oltre ad una tipologia di droga, ci deve essere per forza anche una colonna sonora, in questo caso è la musica drill, con il portavoce italiano, Rondo da Sosa.

“A questo punto mi sento davvero una leggenda perché hanno paura della mia arte” afferma Rondo da Sosa, dopo il blocco dell’esibizione al Secai di Bergamo. Rondo da Sosa al secolo Mattia Barbieri è un rapper classe 2002 che milita a San Siro, zona di Milano dove il rap e la vita da strada si vive in ogni angolo del quartiere. Purtroppo il suo fare da gangster lo ha portato ad avere ben più di un problema con la società. Tra risse e rapine, viene arrestato a Londra per possesso di droga.

Nonostante ciò, il sindaco di Milano, cerca di creare un dialogo con il rapper organizzando un incontro che però non va a buon fine, infatti dopo neanche un mese riceve una daspo da tutti i locali di Milano e provincia.

Tuttavia, la sua musica ed i suoi atteggiamenti gangstar danno vita ad una sorta di contro cultura, i maranza.

 

Viola Costantini
Studentessa di Accademia del Lusso

Corso Editoria della Moda 1