Osservando i look delle persone che ci circondano è pressoché impossibile non trovare delle sneakers. Oggi tutti le indossano e chiunque le apprezza per la loro comodità: sono parte integrante del nostro guardaroba. Nell’800 però, quando furono create per la prima volta, rappresentarono una vera e propria rivoluzione nel campo delle calzature.
L’ispirazione che portò alla creazione delle scarpe più famose del mondo risale addirittura al XVI secolo: gli indiani d’America avevano l’abitudine di spalmare il lattice ricavato dall’incisione della corteccia di caucciù sulla pianta del piede, per isolarlo e proteggerlo. Nel 1839 Charles Goodyear brevettò il processo di vulcanizzazione della gomma, grazie al quale si ottenne un materiale elastico e nel 1850 fu inventata in Inghilterra la prima scarpa da ginnastica, con la suola in gomma e la tomaia in tela, che giunta negli USA prese subito il nome di Sneaker (“to sneak”: muoversi silenziosamente).
Questa scarpa conobbe sin da subito grande successo tra gli aristocratici, i quali la utilizzavano per praticare attività sportiva all’aperto. Sebbene fu ideata come un prodotto destinato esclusivamente all’aristocrazia dedita allo sport, il modello divenne con il tempo un oggetto di massa.
Nel 1917 la Converse immise sul mercato, per la prima volta, un tipo di scarpa in tela con la suola in gomma, la Chuck Taylor All Star, che si diffuse molto rapidamente fra la popolazione. Il nome si deve al grandissimo cestista statunitense Chuck Taylor, che nel 1932 ne divenne anche il testimonial.
Negli anni ’50 gli adolescenti, stanchi di seguire l’etichetta, decisero di indossare le nuove calzature fuori dagli orari di ginnastica e così divennero, insieme ai jeans e alla giacca in pelle, un simbolo di ribellione e di emancipazione, anche grazie all’icona del cinema James Dean.
Sempre negli States, trent’anni più tardi si assistette ad un boom del mercato delle sneakers, in perfetta sincronia con la crescita di popolarità dei campioni dello sport. Secondo le statistiche, in questo periodo ben 30 milioni di persone le indossavano. Fu Micheal Jordan a contribuire a questo notevole successo, grazie alla collaborazione con la Nike. Agli inizi degli anni ’80 era una promessa della pallacanestro e la Nike lo scelse come testimonial di un paio di scarpe che da lì a poco avrebbero avuto un successo colossale, le Air Jordan. Dal 1984, quando il campione della NBA scese in campo indossando per la prima volta un paio di Air Jordan, questo connubio rappresentò una vera svolta per la storia delle sneakers ed un successo commerciale incredibile.
Negli anni ’90 sono stati i cantanti rap e hip hop a decretarne l’immortalità: più erano opulente, limited edition e griffate, più diventavano le vere e uniche protagoniste dei loro video musicali.
Così le sneakers smisero di essere un capo d’abbigliamento indossato solo per fare sport e cominciarono ad essere abbinate a completi da ufficio da parte dei manager più giovani, che furono inizialmente considerati controtendenza. Un precursore di questo trend è stato, ed è tuttora, lo stilista Giorgio Armani, seguito dal presentatore Piero Chiambretti, che ironicamente continua ad indossarle anche sotto lo smoking.
Oggi hanno assunto una rilevanza ben diversa rispetto al passato: non più accessori funzionali, pratici e comodi, prerogativa del mondo dello sport, ma pezzi unici e ricercati. Sono ufficialmente sdoganate dagli stilisti che le propongono come scarpe da indossare con abiti chic, gonne e tailleur.
Da alcune stagioni capita spesso di vedere modelli di sneakers abbinati ad outfit di tendenza e alcuni tra i più influenti stilisti le fanno sfilare sulle loro passerelle.
Le sneakers sono ormai un’icona urbana indossata da milioni di persone tutti i giorni e hanno scavalcato le barriere dei campi sportivi per diventare parte integrante della nostra cultura.


Alice Tresoldi
Fashion Styling & Communication II anno ad Accademia del Lusso